Il poker è un gioco di carte appartenente come sappiamo alla sfera più ampia dei gioch. Quelli che sostanziano i casinò e riempiono le sale di tali contesti di milioni di appassionati. Spesso si tratta di amatori, ma talvolta questo gioco può sfornare degli autentici professionisti e campioni. Perché, a differenza di altri giochi come il famosissimo gratta e vinci dei casino, le slot, il lotto, SuperEnalotto e chi più ne ha più ne metta, la componente fortuna incide fino a un certo punto. Per i giochi sopramenzionati, infatti, tutto dipende da cosa c’è nel biglietto, dai numeri estratti, da alcune combinazioni che sono indipendenti dalla volontà del giocatore. Non che sia meglio o peggio, semplicemente è un dato di fatto.
Per il poker, invece, è diverso. C’è uno studio dietro non indifferente. E tra coloro che hanno provato a mettere su carta la loro esperienza c’è Doyle Brunson. Un vincitore delle World Series of Poker, scomparso nel 2023, che ha scritto anche un libro proprio su tale tematica: dal titolo “Super System”. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i punti chiave per la lettura di quest’opera specifica.
Lo sviluppo di quest’opera incentrata a larghi tratti sul poker, il gioco di carte più famoso al mondo, è però anche un’opera di carattere biografico. Non è il classico libro mainstream che si può trovare in libreria. È altro. Infatti Doyle Brunson, l’autore, è anche un ex giocatore e campione di poker. Egli ha segnato un’epoca, insieme ad altri professionisti del settore, di questo gioco che abbina strategia, tattica, psicologia e coraggio. Un gioco che è ha caratterizzato la vita di Brunson, tanto da spingerlo a scrivervi un libro sulla tematica in questione. “Super System” prende il via proprio dalla vita di Doyle, con un breve, ma nemmeno tanto, excursus sulla parabola esistenziale dell’ex giocatore di poker. Quindi come questi si è avvicinato a tale mondo diventandone poi pian piano un’icona. Dopo aver delineato la suddetta parentesi autobiografica, Brunson sposta l’attenzione sui capisaldi del gioco in questione: ossia strategia del controllo delle emozioni, osservazione degli avversari durante la partita, ragionamento sul gioco in corso e sui suoi sviluppi improvvisi. L’imprevedibilità, infatti, è uno degli aspetti principali del poker, e per tanto occorre una capacità di sapersi adattare alla sua evoluzione costante durante i match.
“Super System” di Doyle Brunson è suddiviso in vere e proprie sezioni, ciascuna delle quali tratta da vicino i vari capisaldi della tattica di gioco. Diversi strumenti, di natura psicologica, comportamentale, probabilistica e di ragionamento, che danno corpo al gioco del poker nel suo complesso. Una pluralità di elementi che per essere scandagliati e sviscerati al meglio devono essere esaminati in modo singolo ed isolato. Ecco perché Brunson si è servito anche dell’appoggio di altri campioni di questa categoria, che coadiuvano l’autore nel trattamento dei topic sopra citati. Ad esempio vi è Mike Caro, che analizza la deduzione di informazioni dal comportamento dell’avversario durante una partita di poker. Questi verte il proprio discorso sulla psicologia comportamentale, e dedica la sezione apposita proprio ad essa. O ancora abbiamo Chip Reese, che incentra la propria parte del libro su una variante specifica del poker tradizionale, ossia il Seven-card Stud. Un’alternativa giocata soprattutto nell’area Est del paese statunitense, molto popolare negli anni 80’ e 90’ in cui sono divenuti celebri questi campioni di poker. Altra sezione di “Super System” è quella firmata David Sklansky, rivolta sempre al medesimo genere di gioco trattato da Reese, ma maggiormente focalizzato sulla pratica dell’high-low split. Infine abbiamo Bobby Baldwin, che esamina i limiti del poker Texas Hold’em, quale alternativa principale al genere tradizionale.
Il libro di Doyle Brunson, “Super System” ha influenzato e non poco lo stile di gioco legato al poker moderno. Quest’ultimo, infatti, è stato fortemente improntato sulle strategie, la psicologia, l’attitudine, descritta dall’ex campione nella propria opera. Un modus operandi che caratterizza non solo quindi il gioco di carte del passato, ma anche quello presente. Molti giocatori attuali si sono ispirati a questo volume, prendendolo ad esempio quale manuale da cui attingere informazioni utili al miglioramento del proprio stile di gioco. Un libro che ha di fatto segnato un solco sul quale poi si sono incamminati tutti i professionisti del suddetto gioco nelle epoche successive a quella vissuta da Brunson, Reese, Sklansky e Baldwin. Icone che hanno delineato i contorni del poker odierno, costituendolo come la forma di gioco principale da attenzionare.
L’opera prima di Doyle Brunson, ha avuto anche un sequel, quindi un secondo volume che prosegue quanto di buono è stato scritto nel capitolo d’esordio editoriale. Stiamo parlando di “Super System 2”: pubblicato nell’ottobre del 2004, questo secondo capitolo è parimenti al primo suddiviso in sezioni dedicate a tematiche specifiche del poker. Ciascuna di esse viene analizzata proprio come in “Super System” da vari ex campioni e colleghi di Brunson: alcuni già menzionati nel primo libro quali Baldwin e Caro; altri nuovi come Johnny Chan, Jennifer Harman, Todd Brunson, Craddell Addington e Steve Zolotow. Varianti del poker che quindi vengono sviluppate sotto molteplici chiavi di lettura, per offrire una visione dettagliata e completa delle alternative al poker tradizionale. Dunque Texas Hold’em, Seven Stud, Split e tanto altro, al centro delle molte divisioni che costituiscono il sequel dell’opera di Doyle. Il tutto per mettere a disposizione del lettore e appassionato del genere, un ampio spettro visivo della tematica trattata. Ogni minimo particolare è preso in considerazione per farsi parte di un insieme. Strategia, tattica, psicologia comportamentale, osservazione dell’avversario, evoluzione del gioco, matematica e probabilità quali materie di studio ed approfondimento. Non si tratta per tanto di un semplice secondo capitolo sul poker, ma di un passo in avanti sullo studio di questa categoria sportiva professionistica. Un autentico top di gamma, per chi vuole avvicinarsi al poker nelle sue variegate declinazioni di gioco. Un modo per leggere qualcosa di diverso rispetto ai generi più rinomati come romanzo, gotico, dramma o storico. Spostare l’attenzione su un topic simile significa valutare anche una sfera dell’intrattenimento ludico spesso vituperata e vista nell’accezione negativa, che invece può essere portata alla luce anche come semplice forma di gioco e passione non per forza nociva. Ma al contrario quindi come hobby e sport che necessita di studio e ragionamento.
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