Oggi su Wlibri recensiamo ‘Se chiedi al vento di restare‘ di Paola Cereda, uscito lo scorso 29 aprile.
Se chiedi al vento di restare è stata una lettura piacevolissima che ho letto in appena due giorni. E’ un romanzo dolce e romantico che apre tutto un mondo di riflessioni; è ambientato in un’isola del Mediterraneo che l’autrice descrive in maniera minuziosa e che incuriosisce il lettore sin dalle prime pagine perché una domanda che rimarrà senza risposta è proprio questa: ‘Qual è l’ isola di cui parla l’autrice?’. Potrebbe essere la Sicilia, così come la Sardegna, oppure una qualsiasi delle isole minori del Mediterraneo…
L’autrice descrive anche usi e costumi degli isolani, e lo fa in modo altrettanto minuzioso, tanto che il lettore, nel giro di qualche pagina, già si sente parte integrante delle vicenda: ‘Le isolane si nascondevano sotto abiti neri senza fantasia. Portavano il fazzoletto in testa per le fatiche della casa e il velo per le domeniche del Signore. Sgranavano il rosario e si lasciavano maritare perché quello era il destino e non si doveva cambiare’.
Non puoi non affezionarti ad Agata, una bambina che, non trovando in casa nemmeno un oggetto riconducibile ad una presenza femminile, pensa di non essere nata nemmeno da una donna. Non puoi non piangere quando trova sepolto in un armadio, un vestito azzurro sicuramente appartenuto a sua madre e lo indossa come fosse una reliquia, proprio lei che era abituata a vestire di nero come tutte le donne dell’isola. Per non parlare poi del momento in cui il circo sbarca sull’isola e Agata sogna di poter indossare anche lei un giorno i tacchi vertiginosi che sfoggiano le donne del circo. Non possiamo non rabbrividire di fronte alla solitudine di Agata, non solo durante la fanciullezza,ma anche in età adulta. E’ sola in ogni momento importante: quando diventa donna, quando partorisce… Agata rappresenta il vento nuovo del cambiamento che arriva sull’isola in concomitanza con il circo, anche se in realtà Agata, un po’ diversa dal resto degli abitanti è sempre stata. In realtà molte di noi vorrebbero essere un po’ Agata, qualche volta, per potersi ribellare e andare un po’ controcorrente. Lei, nonostante tutto è una donna forte, che non si lascia abbattere e che lotta per quello in cui crede. Un libro che consiglio a chiunque voglia leggere delle pagine scritte in maniera esemplare con la capacità straordinaria dell’autrice di catturare l’attenzione del lettore rigo dopo rigo.
Il libro in una frase:
Se avesse avuto una madre, si sarebbe seduta accanto a lei e avrebbe appoggiato la testa sulle sue ginocchia: -Mamma-avrebbe domandato,-cosa è giusto per me?’
Trama in sintesi:
Agata nasce e cresce in un’isola di un arcipelago del Mediterraneo; la madre è morta di parto e la bambina cresce con un padre che non ha molto da insegnarle se non a cucinare la frittata con le cipolle, e una zia zitella che invece cerca di inculcarle che gli uomini sono la rovina delle donne e l’importanza di andare in chiesa ed essere dei buoni cristiani. La sua vita viene sconvolta dall’arrivo sull’isola di Demetru, un ragazzo che lavora in un circo, che le farà conoscere l’amore e la libertà, e farà ribellare Agata alle tradizioni dell’isola, inimicandosi tutti gli abitanti. Ma lei è nata lì, e lì vuole rimanere…
Titolo: Se chiedi alvento di restare
Autore: Paola Cereda
Editore: Piemme
Anno: 2014
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