Esordisce presto Vincenzo Malara, autore del romanzo fresco di stampa Persi nel vuoto (0111 Edizioni). A soli 19 anni, infatti, pubblica il suo primo libro e da quel momento continua a scrivere, con la speranza di approdare, prima o poi, nella redazione di un grande editore. Il giovane modenese, d’altronde, possiede quelle capacità lessicali, stilistiche, tematiche per diventare uno scrittore degno di emergere dal mare magnum della narrativa. Persi nel vuoto ne è l’esempio.
A metà tra il genere horror e thriller, fantascienza e mistery, Persi nel vuoto era stato originariamente pensato come libro formato da cinque racconti indipendenti, ma tutti assai forti e crudeli. In seguito, però, Malara preferisce amalgamare La casa di Rose, Persi nel vuoto, Sam e la voce, Incredibile America e Verso Est – tutti ambientati in America – in una storia unica, eliminando i titoli e creando continue alternanze tra personaggi e ambienti, con una tecnica quasi cinematografica, interrompendo i racconti nel punto di maggiore trepidazione, così da tenere alta la suspense fino alle ultime pagine, momento in cui tutte le narrazioni giungono a una conclusione. Un filo sottile unisce i personaggi tra di loro, a testimonianza del fatto che spesso chi incrociamo nel nostro cammino non è uno sconosciuto, ma una persona già collegata in qualche modo alla nostra vita. Cosa di cui non ci rendiamo nemmeno conto, presi come siamo dalle nostre attività quotidiane: «…il segno che ogni uomo intreccia la propria vita con quella deglialtri, anche di sconosciuti, sfiorandosi anche senza accorgersene…».
Follia «che mangia dentro come un cancro e alimenta la mente», disagio interiore, inquietudine, disorientamento, impotenza, ricordi e rimpianti sono i tratti caratteristici dei personaggi che vivono in un mondo in cui succedono eventi inspiegabili, straordinari. «A volte», infatti, «le cose succedono senza spiegazioni», al confine con la realtà, e ai protagonisti talvolta non resta che l’ira, la vendetta gustata, la punizione, la morte.
Rose Thompson è la prima protagonista che incontriamo: una grassona misantropa, affezionata ad alcuni topi che lei stessa ha allevato e che considera la sua famiglia. Un giorno l’idraulico Kevin Dusdey viene chiamato dalla donna per effettuare una riparazione al lavandino del bagno che, accidentalmente, uccide un sorcio. L’episodio porterà Rose a una tale follia da desiderare un’agghiacciante punizione per l’uomo a cui ha aperto, in via del tutto eccezionale, la sua casa e parte di sé.
Follia che si ritrova anche nel secondo racconto che vede Sam Starkey perseguitato da una misteriosa e inquietante voce che esce dal buco del lavandino. Mentre la moglie partecipa all’ennesimo presunto convegno di lavoro, quella voce lo mette a conoscenza di un’amara verità: i tradimenti della donna. Perduta completamente la ragione decide allora di andare a cercarla per ucciderla assieme al suo amante. Ma la voce, che lo segue dappertutto, gli riserverà un inaspettato finale…
È il 1969 quando i bambini Paul e Joseph assistono non solo suicidio del loro amico Tom Ford, ma anche alla morte, dovuta però a uno sparo fortuito, della loro piccola amica Mihana. Rimasti soli e convinti della loro colpevolezza, i due inizieranno una fuga disperata e angosciante attraverso gli Stati Uniti che si concluderà con l’imponente raduno hippy di Woodstock.
Nel quarto racconto Joseph Garry è ormai adulto ed è diventato giornalista di una rivista che si occupa di misteri e paranormale. Alla costante ricerca di sensazionali notizie, viene a conoscenza di un certo Carlito Omerras, detenuto in un penitenziario nel deserto del Nevada, in grado di uccidere la gente con la forza del pensiero. L’intervista all’uomo porterà tuttavia a una svolta inaspettata della sua vita, riportando a galla una terribile verità che lo coinvolge e che credeva esistere solo nella sua mente.
Il personaggio del quinto racconto, Paul Kaine, anch’egli adulto, si perde con l’auto nel deserto e incontra la Gente dell’Est, una strana comitiva di persone che vaga nel nulla, che lo conoscono – come conoscevano Joseph, con cui non sono riusciti a mettersi in contatto – e gli rivelano qualcosa di inquietante sul suo futuro.
Nessun personaggio che esce dalla penna dell’autore è escluso dalla sensazione di essere perso nel vuoto, disorientato e impotente davanti a un destino già prestabilito. E il lettore non può che venire trasportato dall’intensità della trama, dalla profondità psicologica e forza espressiva degli individui, costretto ad arrendersi a quelle che sembrano le uniche soluzioni possibili: la pazzia, la morte o il credere all’irrealtà.
Vincenzo Malara è nato a Modena nel 1981. Laureato in Scienze della comunicazione, collabora attualmente con diversi blog d’informazione e riviste. Lavora anche nel sociale come responsabile attività presso una casa protetta in provincia di Modena. Il suo primo libro, Tom Ford, è stato pubblicato nel 2000 (Michele Di Salvo Editore), seguito nel 2004 dal romanzo Loro, edito da Delos Books.
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