Jonathan S. Foer ha scritto Molto forte, incredibilmente vicino (Guanda) a poco più di venti anni; il che vuol dire che se questo fosse un articolo sportivo staremmo parlando di un Valentino Rossi o di Lionel Messi… Recensiamo oggi questo gioiello su W Libri.
Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan S. Foer
Editore: Guanda
Anno: 2005
Trama in sintesi:
A New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio rassicurante sul cellulare: “C’è qualche problema qui nelle Torri Gemelle, ma è tutto sotto controllo”. È l’11 settembre 2001. Tra le cose del padre scomparso il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave: a questi due elementi si aggrappa per riallacciare il rapporto troncato e per compensare un vuoto affettivo che neppure la madre riesce a colmare. Inizia un viaggio nella città alla ricerca del misterioso signor Black: un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta all’enigmatico ritrovamento e ai propri dubbi. E sarà soprattutto l’incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita.
Recensione:
Molto forte, incredibilmente vicino diventerà un pilastro della letteratura americana, sulla scia di grandi nomi come Faulkner ed Hemingway. Un testo intelligente, ricercato, innovativo; una prosa colta ma immediata; una struttura a tratti cinematografica senza che la cosa scalfisca minimamente l’elevato valore letterario dell’opera. Niente trucchi, insomma. Tecnica, passione, cuore, talento: niente di più, niente di meno. Soltanto una sintesi perfetta tra questi elementi poteva consentire all’autore di scrivere uno tra i più bei romanzi sulla tragedia del World Trade Center e, in generale, sul tema del rapporto tra padre e figlio. Data la delicatezza del tema, Foer ha il grande merito di non essere scaduto nel patetico o nel ridicolo come invece hanno fatto tanti (troppi) altri artisti. Non c’è politica in questo libro, non c’è guerra, non c’è retorica. C’è soltanto vita, tanta vita. Talmente tanta da poterla toccare con mano, anche quando la persona di cui tanto si parla non c’è più, perchè quella mattina era a fare colazione sulla Torre numero due. Altra nota di merito: è un romanzo a tratti multimediale, anche senza il supporto di un e-book reader o similia. Tocca accontentarsi della cara vecchia carta, e lasciarsi rapire dalla poesia e della forza (di schiaffo o di carezza) trasmesse da disegni infantili, immagini, suggestioni, sequenze di fotografie che entrano a far parte in modo intelligente e affatto stucchevole della narrazione, senza trasformasi in artifici atti a ovviare a carenze di altro tipo (come per esempio la moda degli occhialini 3-d che al cinema vengono spacciati in abbinamento ai film bassa lega). Un libro da avere, da leggere, da regalare a chi ci è caro.
Il libro in una frase:
Un libro destinato a diventare un classico
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