Dopo l’ottimo esordio di Massimo Rossi con il suo “L’ombra del bosco scarno” edito da Scrittura e Scritture, lo scrittore veneto conferma la sua buona vena di narratore con il suo secondo romanzo “La luce nera della paura” pubblicato nuovamente con la casa editrice napoletana, oramai scopritrice di nuovi talenti letterari.
La trama all’inizio è piuttosto ricca di avvenimenti non collegati fra loro, e prenderà logica quando tutte le tessere del puzzle andranno al loro posto, formando un quadro d’insieme bello e completo, dove la vena creativa è innalzata da un finale serrato, coinvolgente e inaspettato.
La luce nera della paura è un buon noir che sa schiacciare bene l’occhio al thriller ed alla spy story, infatti non è un caso che il finale unisce piuttosto bene le migliori qualità di questi generi.
Personalmente mi sento di fare i complimenti a Massimo Rossi nella cosa più difficile che ha fatto e mi riferisco all’intreccio della storia nei diversi piani spazio temporali. Chi scrive sa bene che questo tipo d’impostazione romanzesca ha il rischio di trascinare lettore e narratore in una palude dalla quale non si esce, o si esce male tramite artifizi forzati e pieni di dubbi. Rossi, invece, c’è entrato con naturalezza e con la stessa naturalezza è uscito vincitore, consegnando un quadro chiaro e senza interrogativi.
Altro punto forte del romanzo è di sicuro l’ambientazione tra Bolzano con le sue montagne e Burano con la sua laguna salmastra e le sue case dai diversi colori; con le genti del veneto schiette e operose ed i paesaggi così realistici da essere palpabili e co-protagonisti del romanzo.
I personaggi principali del romanzo sono tutti ben curati, psicologicamente completi e ricchi di normalità. Ognuno con i suoi problemi, i suoi conti in sospeso con il passato e le speranze di un futuro migliore, senza ripetere errori o ricadere in storie sbagliate.
Tutto fatto bene e curato nei particolari, specialmente nel suo imprevedibile e incalzante finale.
Manca solo un po’ di umorismo, ma non c’è da aspettarselo da un commissario di Polizia, scapolo, che ogni mattina gioca a Sudoku nell’attesa che i suoi grafici gli confermano una imminente indagine per omicidio.
Nel complesso La luce nera della paura è noir anomalo che sa intrattenere il lettore piacevolmente fino all’ultima parola.
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