Oggi su Wlibri segnaliamo ‘La donna è un’isola‘ di Olafsdóttir Audur Ava, edito da Einaudi, collana Supercoralli.
‘La donna è un’isola’ è un romanzo un po’ particolare, ironico e serio, leggero e riflessivo nello stesso tempo. Non c’è un protagonista principale, ma una serie di personaggi strani, quasi al limite. Tra questi una poliglotta che traduce testi in undici lingue differenti, ha trentatrè anni e non vuole figli. Ha un’amica che suona il pianoforte ma vive in totale anarchia; ha un figlio con problemi di vista ed è sordo ed è incinta di due gemelle che crescerà da sola dal momento che la relazione con il padre è finita. La poliglotta viene lasciata dal marito che nel frattempo aspetta un figlio da un’altra donna… arriva il momento di cambiare, e per far questo decide di viaggiare. Però non sarà sola perché la pianista le ha affidato il figlio, e lei dovrà portarselo dietro, imparando anche a trovare un modo per comunicare con lui. Durante il viaggio i due, in compagnia di una cassa di libri, alcuni peluche, tre pesci rossi e un gatto, vivranno delle avventure indimenticabili che trascineranno il lettore in un mondo parallelo. Alla fine del libro, quasi inaspettate, 47 ricette di cucina, tra cui quella del caffè imbevibile, mentre chiude il libro la spiegazione dicome si fanno le calze di lana ai ferri. Cosa ne pensate? Ecco una citazione che può aiutarvi a capire lo spirito di questo romanzo e il modo di scrivere dell’autrice:
‘È allora, precisamente in quel momento, che per la prima volta mi rendo davvero conto di quello che sono. Sono una donna al centro di un disegno, un disegno finemente intessuto, fatto di sentimenti e di tempo. E le cose che mi stanno capitando, e che hanno un impatto profondo sulla mia vita, sono talmente tante che sembra non si limitino ad avvenire semplicemente una dopo l’altra, ma piuttosto che accadano su diversi piani di pensieri, di sogni e di stati d’animo contemporaneamente: momenti inscritti all’interno di altri momenti. Soltanto tra molto tempo mi riuscirà di discernere un filo logico, nel caos di quello che sta succedendo. Intanto, il destino di una donna e quello di una bestia si sono incontrati. Con la donna che ascolta una tormentata canzone d’amore spagnola, che guarda per un attimo nel retrovisore per osservare come il suo piccolo compagno di viaggio se la sta cavando con il latte e cacao e la banana, e tac! Il tempo è cosí, come un film che procede al rallentatore: l’animale decide di attraversare proprio in quell’attimo, proprio mentre sopraggiunge l’auto, forse è impaurito, chissà, impossibile sapere quali meccanismi psichici attraversano le sinapsi di una pecora di pura, antichissima razza islandese’.
La critica ha osannato ‘La donna è un’isola’ non solo per la capacità della scrittrice di cogliere sentimenti e relazioni umane, ma anche per la particolare capacità di scrittura che obbliga il lettore a continuare a leggere i suoi romanzi fino all’ultima pagina. Morgunblaðið ha scritto ‘L’autrice coglie le sfumature più delicate delle relazioni umane, quelle che le rendono comiche e tragiche insieme. La maggior parte delle conversazioni che la protagonista ha con gli altri personaggi sono esilaranti e stranamente dolorose. Lo stile è magistrale. Asciutto e lucente, senza arzigogoli, e non una parola di troppo. Impareggiabile. Come in un concerto, alla fine dell’ultima canzone, viene da chiedere ancora!, ancora!’, mentre Fréttablaðið ha commentato ‘Un romanzo magnificamente costruito. Lo stile è brillante, provocatorio, diretto. Divertente, affascinante, una lettura piena di forza’. Se volete leggere un estratto de ‘La donna è un’isola’, andate qui!
Titolo: La donna è un’isola
Autore: Olafsdóttir Audur Ava
Editore: Einaudi
Anno: 2013
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