Recensire un libro come “La cena dei disonesti” di Alessandra Marc (ed. La Caravella) è un’operazione difficile.
Quando un libro s’inserisce senza troppi attriti all’interno di un sottogenere definito, gli elementi tipici di quest’ultimo offrono a chi deve recensirlo un primo schema di partenza per la valutazione, una sorta di check list che è possibile spuntare mano a mano che si prosegue nella lettura attribuendo diversi gradi di apprezzamento per il modo in cui un determinato elemento tipico di quel sottogenere è stato raccontato o reinterpretato dall’autore.
Tutto questo, per dire che una cosa è liquidare la questione dei disonesti con un semplice: “bello, mi è piaciuto” – che pure ci starebbe bene – e un’altra è spiegare ad altri perché ci è piaciuto e soprattutto perché vale la pena di comprarlo.
A me, il libro in questione è piaciuto e detto questo ora mi resta la parte difficile.
“La cena dei disonesti” è un romanzo, su questo non ci piove. Il sottogenere letterario tuttavia è incerto, il registro mutevole e il tempo narrativo in costante divenire; dalle battute iniziali in cui si respira un clima d’attesa carico di vibranti aspettative fino a quelle conclusive, in cui accelera in un emozionante crescendo, fino alla frenata dell’epilogo in cui ogni elemento della trama ritrova il proprio posto.
Tutto ciò fa sfumare lo schema di valutazione – la famosa check list – a qualcosa che bisogna costruirsi da soli, riga dopo riga, con un buon lavoro di fantasia. Ne vale la pena, lo dico subito, perché il libro di Alessandra Marc è un libro che non lascia indifferenti. Durante le tutte pagine di cui si articola, l’autrice intrattiene un dialogo sussurrato al lettore attraverso accostamenti riusciti di immagini dense di significato, trame interiori sofferte e difficili, personaggi interessanti e ben caratterizzati.
Consiglio questo libro a tutti quelli che vorrebbero leggere qualcosa bello e diverso, d’insolito e interessante.
Oreste Patrone
Trama in sintesi:
Andrea ha convocato i suoi amici a casa sua, per servire loro una cena molto particolare. Per ognuno ha pensato un diverso menù, che rispecchia il carattere dell’invitato e le verità inconfessabili che nasconde dietro un paravento di menzogne. È la cena dei disonesti, il momento della verità.
“Nessuno è come sembra! Il percorso della vita ci trasforma: scelte, successi ed insuccessi; ci riscopriamo sconosciuti persino a noi stessi. Il palco ci aiuta ad improvvisarci attori, pronti a mistificare la realtà, abili a sottrarci dalla responsabilità del vivere.”
Titolo: La cena dei disonesti
Editore: La Caravella Editrice (collana Il Porto)
Dati: 2013, pagine 172, brossura
Autrice: Alessandra Marc
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