Oggi ospitiamo con molto piacere Alessia Gazzola, medico specialista in medicina legale, autrice della saga de L’Allieva. Le ossa della principessa è il suo ultimo libro, pubblicato da Longanesi.
D: Gentile Alessia Gazzola, grazie per aver accettato di rispondere nuovamente alle nostre domande. Prima di tutto una considerazione: ormai è una scrittrice affermata, si sente ‘arrivata in cima’?
R: No, nessuna cima. Sono solo una scrittrice cui le cose sono andate bene, per tutta una concatenazione di eventi fortunati. E poi le cime, una volta conquistate, bisogna saperle conservare…. ne riparliamo quindi tra qualche anno.
D: Le ossa della principessa ci riportano alle avventure di Alice Allevi. A chi si è ispirata per questo personaggio? Ha una scrittrice-modello, come Patricia Cornwell ad esempio?
R: Certamente non la Cornwell, da cui in realtà mi sento abbastanza distante. Credo di aver ormai intrapreso un mio genere preciso: la chicklit investigativa. Le gialliste che prediligo sono Fred Vargas e Alicia Gimenez-Bartlett. E poi ho un debole per Sophie Kinsella ed Emily Giffin. Direi che sono loro quattro le mie autrici di riferimento.
D: Crede che i thriller americani superino in qualità quelli italiani, o vede anche nel panorama librario nostrano dei cambiamenti positivi?
R: Direi proprio che anche il panorama italiano mostra livelli di eccellenza. Basti pensare a Donato Carrisi, che ha ormai fama internazionale ed ha tra i suoi fan anche Ken Follett!
D: Come mai ha scelto proprio l’ambito della medicina legale come tema per i suoi romanzi?
R: Perché sono io stessa un medico legale, ed è sempre più semplice scrivere di quel che si conosce.
D: «Un talento incredibile. Un thriller che ti conquista fin dalla prima pagina… Grande tensione psicologica e un ritmo travolgente. Vi terrà svegli tutta la notte.» Qusto il commento del grande Jeffery Deaver: come si sente ad essere recensita da un mostro sacro come lui?
R: Ho presentato Jeffery in due occasioni, quando è stato in Sicilia. Ho colto l’occasione per chiedergli consiglio su tanti aspetti della scrittura e gli ho fatto dono dei miei libri tradotti in francese. Lui ha avuto la grande generosità intellettuale di leggerli e di fornirmi un’opinione. E’ stato un grande onore.
D: Lei è una scrittrice siciliana. Come reputa il panorama culturale della sua regione?
R: fervido e avanguardistico. Specie sul piano letterario e musicale. Proprio ieri ho visto un film di Virizì, Tutti i santi giorni, interpretato da un’attrice e cantautrice palermitana, Thony. E’ davvero in gamba. Ennesima riprova del grande potenziale della mia regione, fucina di talenti, grande e insostituibile e inesauribile fonte di spunti e suggestioni.
D: Come mai ha scelto di mescolare ironia, tinte rosa e thriller in un unico libro? Si può dire che Le ossa della principessa faccia parte di un nuovo genere letterario?
R: Non è stata una scelta fatta a tavolino. L’allieva e tutta la serie di Alice sono nati spontaneamente con queste tinte, mi diverto moltissimo a mescolarle.
D: In futuro pensa di scrivere libri su altre tematiche, o di continuare la saga dell’Allieva?
R: Entrambe le alternative, sono piena di idee…