Un’impresa disperata, un cavaliere indomito, la mano del destino, una fanciulla in pericolo, una regina sfortunata, uno scudiero fedele, una maga potente, un compagno d’arme avventato, nove draghi che vegliano su una città in cui imperversa il male… Provate ad affrontare la lettura del nuovo thriller di Michael Connelly con occhi “antichi” e resterete ammaliati.
TITOLO: Il respiro del drago
AUTORE: Michael Connelly
EDITORE: Piemme
TRADUZIONE: Stefano Tettamanti e Giuliana Traverso
ANNO: 2012
Fortune Liquors, recita l’insegna sulla porta della rivendita di liquori a South L.A. dove Bosch e Ferras si recano a seguito dell’omicidio del proprietario, John Li, freddato nel corso di una rapina.
L’ombra della Triade, la potente mafia cinese, si staglia netta fin dalle prime battute sia sulle indagini che sulla vita stessa di Bosch. Infatti, nello stesso frangente in cui Bosch e i colleghi della Asian Gang Unit arrestano Bo-Jing Chang, il maggiore sospettato dell’omicidio di Li, Harry riceve un videomessaggio da Hong Kong, partito dal cellulare della figlia tredicenne: Maddie appare nel video legata e imbavagliata. Troppo immediato il collegamento tra il caso che sta seguendo e il rapimento della figlia. Troppo lacerante constatare come l’ombra oscura del Male sia arrivata tanto lontano dove le sue ali protettive di padre possono spiegarsi solo due volte all’anno.
Impossibile rimanere a Los Angeles ad aspettare notizie dai riluttanti colleghi di Hong Kong, convinti che si tratti di una fuga adolescenziale e non di un atto criminoso.
In una giornata lunga 39 ore, tra fusi orari, apprensione, colpi di scena e adrenalina, Bosch raggiungerà la città dei leggendari nove draghi e darà fondo a tutte le sue risorse nervose per cercare di evitare un’incombente tragedia che travolgerebbe definitivamente la parte più bella e sana della sua vita.
Con Il Respiro del Drago, Connelly tocca vette assolute di eccellenza, congegnando una trama avvincente dal timbro narrativo altamente drammatico e delineando personaggi duri a morire nella memoria del lettore.
Harry Bosch su tutti, naturalmente, che anno dopo anno, libro dopo libro, ha conquistato di diritto la ribalta: un’infanzia distrutta dalle vicende legate all’omicidio della madre e dall’affidamento a varie famiglie adottive, il Vietnam, l’arruolamento nel L.A.P.D., l’amore per Eleanor e la nascita di Maddie, il divorzio e le lunghe miglia di autostrada per poter abbracciare la piccola a Las Vegas, il pensionamento e il reintegro nei ruoli della polizia come detective.
Nonostante tutto ciò, la risposta umana di Bosch al crimine non è mai improntata al nichilismo: coraggio, tempismo e azione sono le sue parole guida, unite ad un fervore di stampo cavalleresco, volto alla ricerca della giustizia.
E’ proprio in omaggio alla sua caratteristiche di “cavaliere indomito” che abbiamo introdotto i personaggi alla stregua di quelli di un poema cavalleresco: la figlia Maddie (la fanciulla), l’ex moglie Eleanor (la regina) e il suo compagno Sun Yee (lo scudiero), l’esperta di immagini digitali Barbara Starkey (la fata), il suo partner Ignacio Ferras (il compagno d’arme).
La profonda umanità che Connelly dona ad ognuno di loro è la chiave di volta dell’intera vicenda e il motivo per il quale risulteranno indelebili.
Dal punto di vista squisitamente tecnico, siamo sicuri che anche i più smaliziati lettori rimarranno sorpresi da come il Maestro riesca a rendere verosimile un intreccio a dir poco improbabile, senza far scadere il suo protagonista a controfigura di Tom Cruise in Mission Impossible.
Anzi, riteniamo che l’intero svolgersi della missione di Bosch a Hong Kong sia destinato a divenire una pietra miliare della letteratura di genere.
Speriamo solo di non dover aspettare altri tre anni prima di poter leggere la traduzione di The drop, perché una volta chiusa l’ultima pagina e riposto il libro sullo scaffale, Harry ci manca già un pochino…