Il marchio dell’inquisitore è un romanzo di Marcello Simoni, pubblicato per i tipi di Einaudi. Questo libro è ambientato nella Roma del secolo di ferro, alla vigilia dell’inizio del XIII giubileo. In questo momento fondamentale per la storia della cristianità, sembra proprio che la danza macabra riportata su un libro a tema erotico abbia ispirato l’omicidio di un religioso. A investigare su questo caso viene chiamato l’inquisitore Girolamo Svampa, nominato da poco commissarius dalle alte sfere della curia capitolina. Ad aiutarlo nella sua indagine, che si snoda tra il ritrovamento di libri anonimi e gli avvistamenti di uno strano uomo mascherato, ci sono padre Francesco Capiferro, e il fedele Cagnolo Alfieri.
Questa indagine si rivela presto molto più difficile, in quanto porta Svampa a scontrarsi con alcuni dei poteri forti della capitale. Prima di arrivare alla soluzione, infatti, ci saranno altri morti. Con il personaggio dell’inquisitore Girolamo Svampa, razionale come solo gli scienziati sanno essere ma anche esperto di stregoneria, Marcello Simoni dà vita a una figura di detective davvero particolare, alle prese con un mistero a dir poco intricato che si snoda nella Roma barocca di Urbano VIII, dove il protagonista del romanzo, che deve risolvere anche alcuni enigmi legati al suo stesso passato, trova il cadavere di un uomo incastrato in un torchio tipografico. Questo particolare è solo uno dei tanti nell’ambito di una vicenda che porta il lettore a scoprire, pagina dopo pagina, la forza dei misteri politici della capitale.