Il magistero dei giardini e degli stagni è un romanzo di Didier Decoin pubblicato per i tipi di Ponte alle Grazie lo scorso 14 settembre. Il libro è ambientato in Giappone, nel XII secolo. Lo scenario specifico è il remoto villaggio di Shimae. Questo luogo non conterebbe nulla, se non fosse per la presenza del pescatore Katsuro e delle sue bellissime capre ornamentali.
Catturati e nutriti con amore, i pesci vengono accuditi in quanto destinati ad adornare le vasche del palazzo imperiale. Qui Katsuro da sempre consegna al sovrintendente le chiavi dei giardini e degli stagni. Il fatto di essere un pescatore provetto, purtroppo, non gli impedisce di morire annegato.
La sua giovane vedova Miyuki deve quindi intraprendere, completamente sola, il cammino verso la capitale. Le sue fragili spalle sono appesantite da un bilanciere che regge delle ceste foderate in argilla, nelle quali nuotano i preziosissimi animali. La giovane affronta pericoli di ogni tipo, passando per templi, case di tolleranza e vie di pellegrinaggio. L’obiettivo? Riuscire tenere in vita, anche se per un ultimo viaggio, l’amatissimo Katsuro.
Il lettore la accompagna, rapito da una scrittura in grado di portare in un universo in cui tutto, dall’amore alla morte, parla il linguaggio unico, vivo e palpitante dei sensi, abbracciando anche la paura e la meraviglia che ogni giorno proviamo quando guardiamo il mondo attorno a noi.
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