Il bacio del brigante di Franco Limardi, una storia di vendetta, ma non solo; un romanzo storico in cui il paesaggio aspro e duro della maremma fa da sfondo alle vicende di personaggi indimenticabili che sembrano usciti da una sceneggiatura a tinte western, come sostiene Giancarlo Di Cataldo sulla copertina di questo bel volume, edito da Mondadori, che sin dalla grafica curata suggerisce che in questa storia, la punteggiatura è affidata ai colpi dei revolver e delle doppiette.
Questo romanzo ha avuto l’indiscutibile pregio di mantenere la promessa che di solito dovrebbe fare una copertina. L’ho già detto altrove e lo ripeto qui: non è dalla copertina che giudico i libri, ma è indubbio che quest’ultima sia come la stretta di mano e lo scambio di occhiate tra due estranei, dai quali ci si può fare un’idea spesso abbastanza veritiera di chi si ha di fronte. Coi libri è la stessa cosa, anche se spesso – ahimè – le copertine mentono. In questo caso non è stato così. Mi aspettavo dal libro di Limardi una bella storia di tradimento e di rivincita dal respiro epico, e sono stato accontentato.
La minuziosa ricostruzione dell’ambientazione di fine ottocento, passando attraverso luoghi, usi, costumi e linguaggio dei personaggi, contribuisce a creare un’atmosfera evocativa e a tratti quasi poetica. La figura del brigante invecchiato, ma ancora temibile, animato dalla sete di vendetta, incarnata magistralmente dal “Re della Macchia”, Michele Pastorelli, diventa l’icona di un’epoca nella quale Limardi mette in scena un dramma avvincente. Un protagonista come Pastorelli doveva avere una nemesi all’altezza del ruolo ed ecco affacciarsi, dalle pagine del romanzo, la figura del maggiore Carlo Alberto Carcano, incaricato di catturare il bandito, tratteggiato dalla penna di Limardi con altrettanta bravura.
Non solo vendetta, dicevamo all’inizio. In questo libro, l’animo umano che si rispecchia nel carattere dei protagonisti viene indagato a fondo, non manca di quelle sfaccettature che fanno di questo un complesso, affascinante e talvolta contradditorio mosaico. Questo a mio giudizio è uno dei suoi elementi di forza, assieme a una prosa energica ed elegante, una trama solida e classica che tiene per tutta la durata del libro il lettore col fiato sospeso.
Il Brigante, come lo definisce affettuosamente l’autore nei suoi post su facebook (potete trovare qui [link at: https://www.facebook.com/pages/Il-bacio-del-brigante/558543967510825?fref=ts] la pagina dedicata al libro, ricca di note, fotografie e curiosità sull’opera e l’epoca in cui è ambientata) non mancherà di soddisfare le aspettative degli amanti del romanzo storico. E non solo.
Trama in sintesi
Per lungo tempo Michele Pastorelli è stato il brigante più temuto dell’intera Maremma. Poi, vittima di un tradimento, per lui si sono aperte le porte della prigione: due estenuanti anni di isolamento in cui il vecchio bandito ha alimentato, giorno dopo giorno, la sua sete di vendetta. Adesso che è finalmente libero e il suo nome ricomincia a far tremare i boschi e i paesi del Viterbesi, così il governo decide di affidare la sua cattura al maggiore Carlo Alberto Carcano. La strada che l’ufficiale decide di intraprendere è singolare e non priva di ostacoli: mettersi in contatto con Luciano Fiorilli, un tempo braccio destro di Pastorelli, e riuscire ad avvicinare, tramite lui, il Re tornato in libertà. Allettato dalla speranza di un futuro migliore per sé e soprattutto per la moglie e i due figli, Fiorilli, che vive un’esistenza difficile, costellata di rimpianti, accetta la proposta mettendo così a repentaglio la precaria tranquillità conquistata grazie alla protezione del potente conte Sarzani.
L’autore
Franco Limardi, nato a Roma nel 1959, laureato in Filosofia, ha svolto lavori diversi e da alcuni anni insegna in un istituto di Viterbo. Esperto di cultura cinematografica e sceneggiatore, autore di testi teatrali, ha pubblicato Anche una sola lacrima (Marsilio 2005), Lungo la stessa strada (Perdisa Pop 2007), I cinquanta nomi del bianco (Marsilio 2009). Nel 1999 ha partecipato al premio Calvino con il suo primo romanzo, L’età dell’acqua (Derive Approdi 2001), che ha ricevuto una menzione speciale da parte della giuria.
Titolo: Il bacio del brigante
Editore: Mondadori (Collana Omnibus)
Dati: 2013, pagine 322, rilegato
Autore: Franco Limardi
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