Giuro che non avrò più fame è un libro di Aldo Cazzullo, pubblicato in Italia per i tipi di Mondadori e in uscita il prossimo 18 settembre. L’ultimo lavoro del celebre giornalista traccia in maniera molto efficace lo scenario del dopoguerra, raccontando per esempio che, uno dei primi film che gli italiani andarono a vedere ai tempi fu Via col Vento. Furono in molti a rimanere incantati da una Rossella che giurava che non avrebbe mai più sofferto la fame.
Quel giuramento fu ripetuto con eco collettiva da milioni di italiani, che si sono trovati a dover ricostruire un Paese dove c’erano 16 milioni di mine inesplose nei campi. Ai tempi, solo un italiano su 50 possedeva un’automobile. Oggi abbiamo il record mondiale di telefoni cellulari e di nuovo un Paese da ricostruire. La crisi, infatti, ha fatto danni paragonabili a quelli di una guerra e noi abbiamo bisogno di ritrovare la medesima fiducia che avevamo allora.
Per aiutarci a capire in che modo riviverla, Cazzullo racconta l’anno chiave della ricostruzione, ossia il 1948. Ci accompagna pagina dopo pagina parlando dello scontro del 18 aprile tra democristiani e comunisti, dell’attentato a Togliatti, dei tempi di Coppi, del Grande Torino, di Wanda Osiris e Totò. I veri protagonisti del libro sono però gli uomini e le donne che, partendo dalle ceneri della guerra, sono riusciti a rendere l’Italia un Paese moderno.
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