Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta delle frasi più belle tratte dai libri di Fabio Volo. Dopo Esco a fare due passi, Oggi parliamo di ‘E’ una vita che ti aspetto’ pubblicato nel 2003.
Trama.
‘E’ una vita che ti aspetto’ racconta di un ragazzo di trent’anni che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Ha un lavoro, si fa le canne (anche se vorrebbe smettere), vorrebbe innamorarsi (ma continua ad avere storie senza senso). Ad un certo punto si accorge che deve ricominciare tutto da capo, che continuare a lamentarsi della vita non lo porterà da nessuna parte, che deve reagire, rimboccarsi le maniche e fare lui il primo passo. Piano piano comincerà a prendere consapevolezza di se stesso, grazie anche all’incontro con una donna che saprà fargli dire ‘ti amo’. ‘E’ una vita che ti aspetto’ può essere riferito all’amore, ma anche a se stessi, alla vita che a volte, presi dal continuo lamentarci di tutto, ci dimentichiamo di vivere e di goderci.
Ecco di seguito citazioni e frasi di Fabio Volo tratte dal libro ‘E’ una vita che ti aspetto’:
‘In una vera storia d’amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti.’
‘Con te ho capito che quel campo lo voglio attraversare. Se tu vorrai, ti prenderò per mano e ti porterò dall’altra parte. Quel campo così com’è adesso, senza passi, è uguale a tanti altri campi di chi come me non ha mai avuto il coraggio. Le nostre tracce lo renderanno irripetibile e unico.’
‘Ti ricordi quando mi hai chiesto se avevo le pastiglie per la felicità? La pastiglia è la vita. Vivi, buttati, apriti, ascoltati. Le tue paure, le tue ansie sono dovute al fatto che tu esisti ma non vivi. Sei castrato nei sentimenti. Sei bloccato. Ti ricordi quella frase di Oscar Wilde? Diceva che vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, e nulla più.’
‘Da piccoli, quando andavamo in piscina insieme, io per entrarci scendevo piano piano dalla la scaletta abituandomi un po’ alla volta all’acqua. Lui, invece, si buttava dal bordo. Un salto ed era dentro tutto. Da grandi siamo entrati nella vita come da piccoli entravamo in piscina.’
‘Il mio lavoro mi rendeva uguale a tutti gli altri. Non mi permetteva di esprimermi. Ero sostituibile come un bullone di una macchina, e questo condizionava tutti i miei rapporti. Perché poi la sera, quando tornavo a casa, avevo voglia di stare con una persona che mi avesse scelto.
Volevo essere SCEL-TO! Volevo una persona che voleva me.
Una persona per la quale io non potevo essere sostituito da un giorno con l’altro.
Una persona che mi facesse sentire speciale. Diverso da tutti. Un individuo.
Una persona. Un principe azzurro.’
‘La vita la incontravo solo nei fine settimana. I lunedì, infatti, li odiavo perché erano lontani dalla fine. Che schifo! Speravo che il tempo passasse velocemente. Proprio come un carcerato. Mentre se fossi stato una persona sana, avrei dovuto vivere sperando che il tempo passasse lentamente e mi facesse invecchiare il più tardi possibile.’
‘Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l’unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.’
‘Mi vengono in mente i giorni interi che ho passato sui libri per preparare un esame all’università che adesso nemmeno ricordo. Sarà servito a qualcosa? Me lo auguro, visto che erano giorni della mia vita.’
‘Tu sei tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire, mai riuscito a vedere, fare, capire. Finalmente sei qui… ho aspettato tanto.’
‘Ho capito che nella vita devo fare quello che mi spetta, poi il resto si muove di conseguenza, ma il primo passo lo devo fare io. Non sono le cose che vengono verso di me, sono io che devo andare verso di esse.’
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