Nato a Exeter nel 1964, Dan Brown è una delle colonne portanti del trhiller mondiale. Questo genere letterario ha completamente cambiato volto negli ultimi dieci anni grazie soprattutto al suo successo più grande, Il Codice Da Vinci. Dan Brown ha scritto altri tre libri prima del romanzo che gli ha dato la fama planetaria, ma il successo è arrivato solo nel 2003, con un libro annoverato tra i più venduti al mondo.
Il suo ultimo romanzo edito è Inferno, che come gli altri quattro precedenti ha come protagonista lo studioso di simbologia antica Robert Langdon.
Ecco alcune frasi tratte dai suoi libri.
“Non raccontatelo a nessuno, ma io nel giorno del Dio pagano del sole, Ra, mi inginocchio ai piedi di un antico strumento di tortura e ingerisco simboli che stanno per sangue e carne.”
Gli studenti erano attoniti.
Langdon fece spallucce. “Se volete saperne di più, venite nella cappella dell’università domenica prossima, inginocchiatevi davanti ai piedi del crocifisso e fate la comunione.”
Il silenzio era generale.
Langdon aveva strizzato l’occhio ai ragazzi. “Aprite la mente: abbiamo tutti paura di ciò che non comprendiamo.”
Quando il fantasma si era destato l’indomani mattina, il mondo gli era parso più chiaro. Aveva guardato il crocifisso sulla parete sopra il letto. Anche se aveva smesso di parlargli, la sua presenza gli dava un senso di pace. Quando si era rizzato a sedere, aveva notato con stupore un ritaglio di giornale sul tavolino.
Si era di nuovo addormentato.
A destare il fantasma, questa volta, era stato un grido di dolore. Il suo corpo era balzato fuori del letto, si era diretto verso
il luogo da cui giungevano le grida, in fondo al corridoio. Si era trovato in una cucina dove c’era un uomo massiccio che
ne picchiava uno più mingherlino. Istintivamente, il fantasma aveva afferrato l’uomo più grosso e lo aveva sbattuto contro il
muro. L’uomo era fuggito, lasciando soli il fantasma e un giovane uomo vestito da prete.
Il religioso aveva una brutta frattura al naso. Il fantasma lo aveva sollevato e lo aveva messo a sedere.
Così erano sempre andate le cose: più l’uomo imparava, più si rendeva conto di non sapere.