Il mito di Charles Bukowski è uno dei capisaldi della letteratura del XX secolo. A due decenni dalla sua morte è possibile guardare indietro alla sua esistenza come a un vero e proprio romanzo: il realismo sporco di cui è esponente letterario ha infatti caratterizzato la sua lunga esistenza, dominata dagli eccessi sia dal punto di vista del consumo di alcol sia da quello del rapporto con il sesso.
Molti letterati si sono identificati nelle vicende dei romanzi di Bukowski ma anche nella sua vita avventurosa e inquieta, vero e proprio simbolo del ruolo dello scrittore incapace di adattarsi al mondo e di vivere in maniera equilibrata la sua condizione di artista.
Ecco alcune frasi tratte dai libri di Bukowski.
Al momento conosco un paio di uomini che sembrano davvero innamorati… sono uomini logorati dal loro triste destino, non riescono a tirarsi fuori da quella situazione.
La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.
Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.
Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare.
Per poco che abbia, un uomo, s’accorge che potrebbe aver anche di meno.
Qualsiasi cosa è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore.
L’esperienza insegna che, se bevi da per te, fra quattro mura, mica duri: non solo, quelle quattro pareti ti opprimono e, quindi, danno una mano agli oppressori tuoi, e invece, non bisogna dar LORO una vittoria troppa facile. ci vuole un certo dosaggio, fra solitudine e folla. un certo equilibrio ecco il trucco, per non finire fra quattro pareti imbottite.
L’uomo è vittima di un ambiente che non tiene conto della sua anima.