Il percorso universitario, a prescindere dalla facoltà scelta, è all’insegna dei momenti importanti. Uno di questi è senza dubbio la redazione della tesi. Oggi come oggi, dal momento che, purtroppo, fin dai primi anni di scolarizzazione, ci si esercita poco sulla redazione di testi e di saggi, può essere difficile sapere da dove partire e dove andare nel percorso di redazione.
Per fortuna che, guardando alla letteratura saggistica internazionale, è possibile trovare risorse valide da consultare e da utilizzare come faro nella redazione dell’elaborato finale (per evitare problemi, è opportuno affiancare la loro consultazione con l’utilizzo di un buon software antiplagio tesi online).
Tra i volumi in questione è possibile chiamare in causa Come si fa una Tesi di Laurea del grande Umberto Eco. Questo saggio, pubblicato nel 1977 per i tipi di Bompiani è, a oltre 40 anni dalla sua pubblicazione, un punto di riferimento prezioso per chi vuole concludere al meglio il percorso universitario.
Uno dei principali aspetti positivi di questo saggio, che riesce, grazie alla maestria del suo autore, a condensare in poco più di 200 pagine i principali dettagli di un argomento complesso, è il fatto di non dare nulla per scontato.
Nel primo capitolo, per esempio, ci si sofferma sulla differenza fra tesi compilativa e tesi sperimentale, una distinzione fondamentale in merito alla quale è il caso di iniziare a interrogarsi, a detta dell’autore, attorno al quarto anno di università.
Quest’ultimo consiglio è particolarmente importante in quanto, purtroppo, molti studenti si concentrano sulla conclusione degli esami, senza rendersi conto che la tesi, soprattutto nei casi in cui si punta a fare ricerca o a partecipare a concorsi, ha un ruolo altrettanto centrale.
Nel corso dei secoli, sono stati redatti tantissimi saggi dedicati alla redazione di tesi di laurea. Quello che distingue l’approccio di Eco, oltre al linguaggio chiaro e scientifico, è il focus sulle fonti e, in particolare, sull’aspetto della reperibilità. L’autore tocca pure l’aspetto economico.
Senza dubbio bisogna tenere conto del fatto che il saggio è uscito oltre 40 anni fa, in un periodo in cui internet era un progetto pionieristico che, da poco tempo, aveva iniziato il suo percorso di crescita internazionale (risale al 1973 la prima connessione tra uno Stato e l’altro, per la precisione Regno Unito e Norvegia).
Nonostante il tempo passato, è bene essere consapevoli del fatto che la tesi può comportare un investimento economico. Per consultare alcuni volumi, infatti, può essere necessario recarsi in una biblioteca, non per forza situata nel luogo in cui si vive.
Un altro aspetto degno di nota quando si chiama in causa l’unicità di questo volume di Umberto Eco riguarda l’accento posto sugli errori da evitare nella redazione dell’elaborato.
Come si fa una Tesi di Laurea è un libro che, in virtù della fama del suo autore, è al centro di numerose discussioni, online e non solo. Non tutti ne parlano positivamente. Il principale motivo di critica è legato al suo essere stato pubblicato ormai diversi decenni fa.
Il bello della scrittura di Eco, secondo il nostro punto di vista, riguarda la versatilità (dopotutto, si parla di un libro scritto da uno dei geni indiscussi del XX e del XXI secolo).
Le sue raccomandazioni, tra le quali è possibile includere anche la redazione di uno schedario, possono essere applicate anche alla quotidianità attuale, caratterizzata da una complessità mai vista, cresciuta particolarmente nell’ultimo anno per via dell’avvento dell’intelligenza artificiale.
Si può dire, a ragione, che il libro sia utile non solo a chi deve redigere una tesi per presentare l’elaborato finale universitario, ma anche a chi, in generale, si occupa di comunicazione scientifica, un ambito in cui, come abbiamo scoperto negli ultimi anni, è fondamentale lavorare con metodo e meticolosità.
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