In letteratura, ma anche nel cinema, il tema della nostalgia del passato è ricorrente; ha ispirato opere che sembrano fatte apposta per evocare nel lettore/spettatore quel desiderio di tornare indietro per rivivere i propri momenti felici, di riavvolgere per un giorno il nastro della vita per poter in un qualche modo ripartire da lì. Ogni momento è unico, ma alcuni lo sono più di altri; e ce ne rendiamo conto quando sono passati.
Come un concerto. Come la fuga di casa di quattro ragazzine che volevano andarci e ci sono riuscite. Una felicità immensa, incontenibile, travolgente, che pensavano le avrebbe accompagnate per sempre.
Venticinque anni dopo cosa resta, di quella felicità? Un’immagine sbiadita, una pila di dischi di vinile impolverati. E delle quattro ragazzine, cosa ne è stato? Sono diventate quattro donne, con quattro vite molto diverse (e tanti problemi). Una di loro purtroppo è gravemente malata, sta per morire, e ha un ultimo desiderio: far conoscere alla sua figlia adolescente la felicità provata al concerto, tanti anni prima, e perciò chiede alle sue amiche di portarcela convinta che non vivrà abbastanza per poterlo fare lei.
La premessa può sembrare triste – e un pochino lo è – ma è una tristezza che si fa da parte con discrezione quasi subito, già dalle prime pagine del romanzo, per lasciare spazio al prosieguo della vita e della storia. Lo dico per evitare che si pensi male di questo bellissimo libro di Irene Vanni, che non è – ci tengo a chiarirlo – un noioso indulgere fine a sé stesso nel dolore della perdita.
La morte di Manuela è come un terremoto silenzioso che scuote le fondamenta delle esistenze delle sue amiche; uno scossone, che le costringe a guardarsi dentro, a domandarsi se la vita che hanno è realmente quella che desiderano, quella che avrebbero voluto; è la spinta che mette in moto un cambiamento necessario, urgente e non più rimandabile. Perché il tempo passa – sono già passati venticinque anni – e la vita è adesso.
Nella battuta di Sauro, marito della defunta Manuela e padre di Federica, “Ieri la morte, oggi la vita” è condensata secondo me una delle chiavi di lettura di questo libro.
Non si tratta di guardare avanti per non dover guardare indietro. Si tratta di andare avanti, ma anche di custodire i ricordi e di averne cura, evitando che si riempiano di polvere, perché è anche da quelli che traiamo parte della nostra forza.
All’inizio del libro si ha quasi la sensazione che le esistenze delle tre amiche siano come in pausa, che i giorni si susseguano più o meno uguali uno dopo l’altro. Ho trovato emblematico, in tal senso, che l’animale domestico di una delle tre amiche fosse un criceto, un animale che viene spesso ritratto mentre è intento a correre nella sua ruota. Corre, corre, corre e corre ma non arriva mai da nessuna parte.
Ad un certo punto questa ripetizione si interrompe. Accade in modo doloroso, ma la promessa di esaudire il desiderio di Manuela innesca il motore del cambiamento. E sarà la volta buona per Cinzia, Laura e Simona di ritrovare sé stesse e di scoprire che si può essere felici a quindici anni come a quaranta, anche se in modo diverso; che la felicità non è una prerogativa esclusiva dei giovani, qualcosa a cui l’avanzare degli anni c’impone di rinunciare. Essere felici è un diritto di tutti.
Forse, delle quattro amiche del primo concerto, Manuela è quella che l’aveva capito meglio. E forse per questo si è sentita in dovere di lasciare questo mondo con la coscienza a posto, cercando di trasmettere questa consapevolezza anche alle altre. Questa almeno è l’impressione che ho tratto io dalla lettura.
“Come se fosse ieri” è un bellissimo romanzo: è divertente, passionale, a tratti malinconico, commuovente, pieno di ironia e di verità. Se n0n l’avete ancora letto, fatelo al più presto. Non ve ne pentirete.
Trama in sintesi
Nel 1987, dopo intere giornate passate a sognare davanti a Videomusic, quattro ragazzine decidono di scappare di casa per andare al concerto dei Duran Duran. Venticinque anni dopo sono rimaste in tre. Le loro vite non sono come se le erano immaginate, ma un nuovo concerto dei Duran Duran e la promessa fatta a Manuela – scomparsa da poco per una grave malattia – di portarci la figlia adolescente diventano l’occasione per trovarsi ancora una volta insieme e scoprire che forse non tutto è perduto.
Titolo: Come se fosse ieri
Editore: Fabbri (Collana Fabbri Life)
Dati: 2013, pagine 327, rilegato
Autrice: Irene Vanni
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