Il titolo del libro che recensiamo oggi è sicuramente un po’ forte, ma meglio chiarire subito: in Chi ha ucciso Silvio Berlusconi di Giuseppe Caruso (edizioni Ponte alle Grazie, poi ristampato da Tea) non si fa apologia della violenza o del terrorismo, ma si racconta una storia. Romanzo spiazzante e coraggioso, che si legge volentieri. Un originale noir metropolitano con atmosfere a metà tra La compagna P.38 di Dario Morgante e il buon vecchio Tutti giù per terra di Giuseppe Culicchia. Storia d’amore e di precariato, di scelte giuste e scelte sbagliate. Il giudizio sul libro è nel complesso positivo, grazie anche a un finale piacevole e che non scade nel politicamente corretto a tutti i costi. Un difetto evidente è però l’evidente divario tra alcuni personaggi ottimamente caratterizzati e altri che appaiono figurine colme di stereotipi e luoghi comuni. E in entrambe le categorie troviamo protagonisti e comprimari. Punto a sfavore che però non va a inficiare il valore del romanzo, retto da una scrittura capace e precisa, e in grado di prendere per mano il lettore per condurlo nel vortice degli avvenimenti. Da consigliare.
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