Capo Scirocco è un’immaginaria cittadina di una Sicilia del tardo ottocento dove soffia un vento “che fa impazzire le femmine”. Il vento caldo dello scirocco che da appunto il nome al luogo dove si svolge questo potente romanzo d’esordio di Emanuela E. Abbadessa.
Alcuni aspetti di questo libro mi hanno colpito favorevolmente fin dalle prime pagine. Mi riferisco in particolare alla scrittura molto scorrevole, semplice e leggera. Senza mai alcuna ripetizione, ma altrettanto misurata da nascondere l’impalcatura stilistica e complessa del grande romanzo classico, ricco di atmosfere indissolubilmente legate ai luoghi, colori, sapori e profumi di una terra unica e meravigliosa com’è la Sicilia. Atmosfere che trasudano calore, solitudini, speranze e memorie sempre scandagliate con l’armonia e la leggerezza di una prosa mai ridondante e a tratti poetica.
Altro aspetto che colpisce subito è la cura del particolare, descritto e ricostruito con precisione storica assolutamente strumentale alla memoria per compenetrare l’ambientazione d’epoca, salottiera e aristocratica. Gattopardesca in un’unica parola.
E poi ci sono le donne. Uniche protagoniste di questo romanzo, con le loro passioni e contraddizioni. I loro sogni, le loro speranze e le loro paure in relazione all’età e al tessuto sociale. Il loro modo di amare assoluto, travolgente. Unico. Il loro carattere. Il loro coraggio. I loro segreti. La loro bellezza. Bellezza che sfiorisce senza rassegnarsi all’incedere del tempo.
Non ultima, ma sempre e comunque presente come protagonista assoluta del romanzo, è la musica con le sue opere, la sua lirica. Il suo canto. E tutti i protagonisti non possono far a meno di lei perché questa è la loro stessa vita così come per l’autrice, che della musica ne ha fatta la sua grande passione.
Ho amato molto questa lettura.
Titolo: Capo Scirocco
Autore:Emanuela Ersilia Abbadessa
Editore: Rizzoli
Anno: 2013
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