Canale Mussolini (parte seconda) è un romanzo di Antonio Pennacchi, pubblicato per i tipi di Mondadori. Siamo nel 1944, per la precisione nel mese di maggio e negli ultimi giorni della guerra a Littoria, quando Diomede Peruzzi fa il suo ingresso nella Banca d’Italia devastata e ne ruba il tesoro, raccogliendo così i soldi per iniziare la sua carriera imprenditoriale e per dare l’impulso decisivo allo sviluppo urbanistico di Latina.
Il Canale Mussolini in tutto questo può tornare a essere quello che era prima del conflitto, ossia il nucleo della bonifica pontina. Gli sfollati, in un movimento che ricorda perfettamente un grande esodo, scendono dai monti per tornare a popolare la città e le campagne circostanti. Trovano i poderi distrutti, con ogni edificio segnato dai bombardamenti.
Intanto nel resto d’Italia continua la guerra e fa il suo percorso sempre più verso nord. Gli alleati, con l’aiuto decisivo delle brigate partigiane e dell’esercito italiano, portano i tedeschi e le milizie fasciste alla ritirata. Siamo nel pieno della guerra di liberazione, che è anche conflitto crudele che vede persone che fino a pochi giorni prima si chiamavano fratelli uccidersi a vicenda. La famiglia Peruzzi, protagonista di una saga che è già stata premiata qualche anno fa con lo Strega, è schierata su tutti i fronti di questo conflitto che rappresenta ancora un punto di riferimento fondamentale per la storia italiana.
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