«Madre non è un titolo di Dio, non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio» ammonisce Papa Benedetto XVI nella sua opera Gesù di Nazaret. Perché il Santo Padre ha ritenuto di dover fare questa precisazione? A chi è rivolta? Da Guglielma la Boema a Gioacchino da Fiore sino a Raffaele Mattioli quest’opera analizza i segni di una ininterrotta corrente sotterranea all’interno della Chiesa caratterizzata dalla associazione fra la donna e lo Spirito Santo che si pone in attesa di una terza età in cui la Chiesa di Giovanni prenderà il posto della Chiesa di Pietro. Un libro affascinante e sconvolgente frutto di anni di ricerche e interrogativi che pone quesiti escatologici e sociali di estrema attualità che sembrano prevedere le ragioni di quel forte cambiamento in atto nella Chiesa Cattolica che oggi si manifesta sotto gli occhi di tutti. Celestino Vescera, nato a Monza nel 1959, è analista informatico e autore del romanzo storico Papa Celestino V a Vieste – Il segreto di Collemaggio. Da diversi anni affronta ricerche in Italia e all’estero.
Titolo: Bona Dea. Nel nome della madre. Autore: Celestino Vescera Editore: Edizioni Altravista