Altai è il nuovo romanzo di Wu Ming, segnato dal ritorno in quel mondo magistralmente tratteggiato in Q, il libro dell’esordio firmato con lo pseudonimo di Luther Blisset.
La storia è ambientata a Venezia, nel 1569. Uno scoppio improvviso percuote la notte, il cielo si tinge di rosso sopra la laguna immobile: l’Arsenale va a fuoco; si scatena la caccia al colpevole.
Un agente della Serenissima scappa verso oriente, smarrito, fino a giungere a Costantinopoli. Qui incontra Giuseppe Nasi, il potente giudeo che dal Bosforo sta per sfidare il mondo occidentale. Nel frattempo, ai confini dell’impero, un secondo uomo parte per un viaggio, il suo appuntamento con la storia. Tiene legata al collo una moneta, come ricordo del Regno dei Folli. Echi di ribellioni, inganni, scontri tra civiltà. Da Nicosia a Famagosta, a Lepanto: uomini e navi si precipitano verso lo scontro decisivo.
“Che segno è quando un arcobaleno appare, non c’è stata pioggia e l’aria è secca e tersa? È quando la terra sta per tremare, e il mondo intero vacilla”.
Dopo la rivolta contadina di Q, una nuova epopea che trascende la dimensione storica per diventare allegoria dei nostri tempi.
Altai, di Wu Ming, Einaudi.
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