A cantar fu il cane è un romanzo di Andrea Vitali uscito alla fine del mese di febbraio per i tipi di Garzanti. La vicenda inizia nella notte tra il 15 e il 16 luglio 1937 quando, la quiete della notte di Bellano, viene travolta dall’urlo di una donna. A gridare è Emerita Diachini in Panicarli, che urla “Al ladro! Al ladro” perché ha visto un’ombra sospetta muoversi per i palazzi di Via Manzoni. Effettivamente a venire catturato è Serafino Caiazzi, delinquente di bassa lega noto alle forze dell’ordine locali anche per il suo curriculum di furti andati a cattivo fine per via delle sue incapacità criminali.
Il ladro è lui. Chi l’ha aiutato? Per dipanare il dubbio non resta che iniziare qualche interrogatorio. Gli inquirenti cominciando quindi con l’Emerita che, però, ha il difetto di non rispondere sempre al campanello di casa. Sempre sollecito alle segnalazioni esterne è però il suo cane, un bastardino molto ringhioso che si attacca ai polpacci di qualsiasi estraneo.
Questo per il maresciallo Maccadò che coordina le indagini è un grosso problema. Lui, infatti, dei cani ha una vera fifa. Con A cantar fu il cane ci troviamo davanti a una delle migliori prove narrative di Vitali negli ultimi anni. Perfetto narratore dei climi di paese, anche in questo caso Vitali racconta di piccoli intrighi, di voci che si diffondono a macchia d’olio e di circhi dove si esibiscono conturbanti illusioniste.
A cantar fu il cane – Andrea Vitali: compra online al miglior prezzo su Amazon