Nel 1996 il celebre violinista Yehudi Menuhin disse testualmente, «Un grande violino è qualcosa di vivo; la sua storia, la sua stessa forza, incarna le intenzioni del suo costruttore e il suo legno o l’anima di coloro che l’hanno in seguito posseduto. Non riesco mai a suonare senza avere la sensazione di aver liberato o, ahimé, violato questi spiriti»
Pablo Casals, Mstislav Rostropovic, Mario Brunello, Misha Maiski e altri mitici violoncellisti dicono la stessa cosa sul conto del loro strumento.
Il violoncello, fratello maggiore del violino, esalta questa sensazione forse perché la silhouette di femmina fra le braccia del musicista evoca un amore sensuale e lo stesso accade quando vibra fra le braccia di una solista appassionata. O forse succede perché il violoncello è l’unico strumento che si appoggia al cuore del suo avatar, le potenti risonanze penetrano nell’anima, il timbro limpido e scuro simile alla voce umana racconta nostalgia gioia rabbia tenerezza, disperazione e consolazione, canta la vita e accompagna la morte della vita, nelle sfumature profonde sembra che il suono si sdoppi quasi provenisse da due violoncelli.
Se questo spettacolare strumento è vivo, ha il diritto di essere narrato nei sentimenti, nei suoi amori, nelle debolezze e nelle tragedie dell’esistenza.
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Oggi vi presentiamo L’amante in si bemolle (Vita, avventure, amori e tragedie di un erotico violoncello) di Gianluigi Gasparri: la storia fantastica di un violoncello che in un arco di 220 anni si innamora di se stesso e di quasi tutti i virtuosi che lo maneggiano, donne importanti che lo proteggono, liutai che lo curano, un cupo mezzo cardinale ex pastore di pecore apportatore di morte, e molti altri protagonisti. Presuntuoso, permaloso, generoso, vendicativo, il violoncello narra in prima persona intersecato ad altri narrati, in contesti legati a periodi storici e a personaggi reali; anche lui e il suo creatore sono realmente esistiti.
Questo strumento, creato nel 1768 con legni di risulta dal Villan d’Ascoli, così chiamato perché era contadino e illetterato, nasce come atto d’amore, è vivo e partecipa in tutto alle vite pericolose dei suoi amici di musica in quei feroci tempi. Passa di mano in mano, raramente sereno, spesso terrorizzato per sé e per chi lo protegge. La vita di questo violoncello è dovuta al fatto che -unico fra tutti gli strumenti musicali- si appoggia al cuore dell’esecutore in un mutuo scambio di vibrazioni, risonanze, emozioni. Nei limiti della sua essenza partecipa direttamente ai giochi d’amore e di passione dei suoi protettori, talvolta in bollenti incontri a tre.
Le sue traversie non sono seconde a quelle di un Renzo Tramaglino qualsiasi. Il violoncello ama, odia, è sboccato e maleducato, ma anche saggio e sagace. Passando di mano in mano attraversa secoli di avventure raccontandole dal suo punto di vista unico al mondo e portandoci da Fermo al Kremlino in un susseguirsi di eventi straordinari che lo vedono attore principale. Tutti i violoncellisti considerano il proprio strumento “vivo” e, in questo libro, esso trova finalmente la sua vera voce.
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Gianluigi Gasparri è stato caporedattore del Resto del Carlino e per venti anni collaboratore di punta del periodico Bell’Italia.
Ha pubblicato La Piazza delle vanità (Ponte Nuovo Bologna, 1983), ritratto d’una città piena di niente; L’harem delle brutte (Mondadori 1985) storia di un uomo che corteggia solo donne cozze; L’Uovo azzurro (Mondadori 1990): nella nursery del paradiso, da un uovo azzurro nasce un angioletto anomalo, viene buttato di sotto e il mondo diventa più interessante.
Strafalciopoli (La Lepre, Roma, 2012), satira sull’inesplorato mondo del giornalismo di periferia.
Nel 2015 ha inoltre pubblicato SEM (Leone editore, Monza), storia di uno spermatozoo intrepido che va da un avvocato per citare in giudizio suo fratello che durante la corsa alla fecondazione lo ha massacrato di botte e gli ha rubato il posto.
Aprile 2017, con l’editore Librati, Storie di ordinaria libidine, piccolo libro di amori sgangherati.
Nel 2019, L’illibato, Pallide lussurie, L’angioletto col pisello, Il dio Sbagliato.
Il suo sito web è www.gianluigigasparri.it.
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