Riccardino, l’ultimo romanzo della saga Montalbano di Andrea Camilleri, edizioni Sellerio, segna la fine di questo personaggio, un romanzo in cui il lettore potrà seguire i mutamenti della lingua unica inventata da Camilleri e la sua evoluzione nel corso del tempo.
Il romanzo è disponibile anche in una edizione speciale con due stesure: la prima scritta dall’autore nel 2005 e quella definitiva del 2016.
Camilleri decise di inviare all’editore il suo ultimo romanzo dicendo di tenerlo in un cassetto e pubblicarlo solo alla sua morte e così il 16 luglio 2020 viene pubblicato anche l’ultimo romanzo della saga di Camilleri.
Il telefono squilla, “Riccardino sono”, con voce “squillante e festevole”, per dargli appuntamento al bar Aurora. Montalbano non conosceva nessuno con quel nome e un’ora dopo quella telefonata ne arriva un’altra, è Catarella che lo avverte che avevano sparato a un uomo, Fazio lo stava cercando. Il commissario che aveva perso “il piacere indescrivibile della caccia solitaria” cercò inutilmente di affidare l’indagine a Mimì Augello, perché “gli anni principiavano a pesargli”. Montalbano si precipitò sul posto e il morto era proprio Riccardino.
Il commissario è alle prese con un nuovo caso di omicidio, che sarà il suo ultimo caso, in cui la vittima è il giovane direttore della filiale vigatese della Banca Regionale. I testimoni sono i tre amici intimi del direttore che con lui hanno condiviso tutto nella vita, sempre uniti come quattro moschettieri. Il caso sembra semplice ma il commissario arriva alla conclusione che nulla è ciò che appare ed aguzzando lo sguardo, incappa in personaggi pittoreschi, un uomo-lombrico e una donna cannone capace di avvolgerlo nelle sue rotondità. Si ritrova davanti un secondo delitto. Montalbano seppur con la collaborazione intensa dell’anagrafologo Fazio e la spalla teatrale del fracassoso Catarella, con le sue sovreccitazioni reverenziali, è in una pensosa solitudine, Livia era lontana, Augello era assente per motivi di famiglia. Molti i pensieri tormentati di Montalbano che in questo romanzo gli danno insofferenza e lo indispongono. Il suo stile investigativo rimane però lo stesso, sorvegliatissimo e sfrontato.
L’ultima indagine di Montalbano, viene scritta da Camilleri tra il 2004 e il 2005 e linguisticamente rassettata nel 2016. Il vigatese è una lingua d’invenzione che con il sostegno dei lettori, si è evoluta nel corso degli anni. Un dialetto che s’infiltra fantasticamente nell’italiano, e che con Riccardino assume una veste linguistica aggiornata alla luce degli sviluppi linguistici che Camilleri ci ha regalato in questi undici anni di Montalbano.
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