La bambina che guardava i treni partire è un romanzo di Rupert Long, pubbblicato in Italia per i tipi di Newton Compton. Il libro è ambientato in Francia nel 1940. Siamo all’inizio della seconda guerra mondiale e i Wins, famiglia ebrea di origine polacca, rischiano la deportazione. Alter, lo zio, ha lasciato la Polonia intenzionato a salvare i suoi familiari. Purtroppo è stato preso e rinchiuso nel ghetto di Konskie. Il padre della piccola Charlotte, intenzionato ad evitare il medesimo triste destino per la sua famiglia, si procura dei documenti flasi con l’idea di raggiungere Parigi.
Dopo poco più di un mese, si rende conto che la capitale francese non è più sicura. La famiglia si trasferisce nuovamente, questa volta alla volta di Lione. La piccola Charlotte esce di casa ogni tanto per guardare passare i treni pieni di ebrei deportati. Suo padre, nel frattempo, si rende conto che neppure Lione è il posto giusto per loro. Decide così di pagare due uomini per aiutarli a raggiungere la Svizzera. Il viaggio si rivela molto pericoloso. Durante un incidente, infatti, i Wins si ritroveranno vicinissimi alle linee naziste.
Inizia per loro una fuga senza soste che li porta di città in città, animati dalla volontà ferrea di un uomo disposto a fare di tutto pur di salvare la sua famiglia da uno degli orrori peggiori della storia.
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