Le fosche vie della mente si intrecceranno con i folti vicoli di Genova che farà da cornice a due vite parallele con tutti i tipici profumi e colori di una città di mare. La tranquillità di un’intera città rotta da un fragoroso odore di morte ed ecco che una strana coppia di agenti segue, insegue un serial killer che si fa strada tra omicidi efferati e strani rituali del contrappasso sulle sue vittime, come a cercar di far capire il suo dolore al mondo intero, come un urlo rotto in gola cerca di farsi sentire.
La corsa sarà sfrenata tra attimi di quotidianità e frenesia, tra una sigaretta e un caffè, tra una corsa in vespa e la sedia dell’ufficio, una corsa che non si fermerà alla sola vita reale ma andrà a spaziare in quella dei pensieri di una persona tramortita dalla tristezza, dalla solitudine e dalla rabbia, poeticamente ispirata dal mal di vivere.
Ansioso, triste, nostalgico e anche un po’ vittima ecco come si presenterà il protagonista agli occhi dei lettori poco attenti, mentre saprà invece stupire chi vorrà seguirlo nelle sue riflessioni e nei suoi voli pindarici tra musiche e citazioni, saprà far ridere con i suoi ammiccamenti, saprà far compagnia con le sue sigarette; affiancato magistralmente da Sat non un semplice comprimario, bensì un amico più che collega: capace, preciso e pungente assolutamente degno condividere il palco.
Come in una ripresa cinematografica si alternano colpi di scena e momenti in slow motion, in un mondo stravagante tra realtà e supposizione, in quello che a me piace definire noir introspettivo.