È così che si uccide è un romanzo di Mirko Zilahy, pubblicato in Italia per i tipi di Longanesi. Il protagonista del libro è Enrico Mancini, commissario specializzatosi a Quantico, che si trova davanti a un caso enigmatico anche per il fatto che si svolge in piena estate, con una pioggia che cancella molte tracce. Di sicuro c’è una cosa: la donna che è stata uccisa è morta per mano di un assassino che l’ha uccisa con precisione chirurgica.
Non sono solo le prove dell’omicidio a essere nascoste in questo libro, ma anche i sentimenti di Mancini, una persona perfettamente in grado di occultare le sue fragilità e debolezze. Una in particolare lo mette in crisi: il fatto di dover posare gli occhi sui corpi straziati delle vittime. Si tratta di uno spettacolo al quale ancora non riesce ad abituarsi, come non riesce ad abituarsi all’odore pungente.
Davanti all’incertezza delle tracce Enrico Mancini rifiuta il caso, rifiuta il pensiero che ad agire possa essere stato un killer seriale. Nonostante questo il suo istinto ne è certo: a colpire è stato un killer seriale, e l’istinto di Mancini sbaglia poche volte. Dopo essere stato messo alle strette decide quindi di accettare il caso, così come l’idea di non essere in grado di fermare l’assassino prima che lui completi il suo disegno criminoso, mostrando a tutti, compreso a lui, come si uccide.
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