John Fante (1909 – 1983) è stato uno dei più famosi scrittori e sceneggiatori statunitensi nel XX secolo. E’ noto al grande pubblico soprattutto per il romanzo ‘Chiedi alla polvere’. La stesura del suo primo lavoro, il romanzo ‘La strada per Los Angeles’, risale al 1934, ma il libro viene pubblicato solo nel 1985.
Nel 1977, ormai malato di diabete, pubblica ‘La confraternita dell’uva’. Risale all’anno dopo l’incontro con Charles Bukowski, che gli dichiara profonda ammirazione e gli fa vivere un periodo di speranza chiedendogli di ristampare alcune sue opere. Muore nel 1983 in una clinica di Los Angeles.
Ecco alcune frasi tratte dai suoi libri.
Lei apparteneva alle colline, ora, e le colline l’avrebbero nascosta. Dovevo lasciarla tornare alla loro solitudine, lasciarla vivere con i sassi e con il cielo, lasciare che il vento giocasse con i suoi capelli fino alla fine.
Era quella la sua strada.
Non vi è nulla di sicuro.
Viviamo i giorni nuotando in un mare immenso. Nessuno può sapere quale nave incontrerà, in quale porto si separerà.
Ah Camilla, ragazza perduta! Apri le tue lunghe dita e ridammi la mia anima stanca! Baciami perchè ho fame del pane delle colline messicane. Respira la fragranza di città lontane con le narici frementi e lasciami morire qui, con la mano sul morbido contorno della tua gola, bianca come le deserte spiagge del Sud. Accogli il mio desiderio nei tuoi occhi inquieti e nutri con esso le rondini solitarie che volano sui campi d’autunno, perchè ti amo, Camilla, e il tuo nome è sacro come quello della principessa che morì sorridendo per un amore non ricambiato
Una suprema indifferenza ricopriva il deserto e l’eterno rinnovarsi dell’alba, e tuttavia il mistero di quelle colline, il loro segreto consolatore rendevano la morte senza importanza. Si poteva morire, ma il deserto avrebbe mantenuta segreta la nostra morte e ne avrebbe spazzato il ricordo col vento, il caldo e il freddo.