Analizzare il quadro politico dell’Italia degli ultimi due decenni non è affatto facile: Alan Friedman ci ha provato con Ammazziamo il Gattopardo, un lavoro edito da Rizzoli che ha scosso l’opinione pubblica in quanto ritratto di pochi anni che ha ragione possono essere definiti come una vera e propria epoca storica circoscritta.
Alan Friedman è un profondo conoscitore della realtà italiana: si tratta forse del giornalista straniero con lo sguardo maggiormente lucido su quelle che sono le contraddizioni che ci hanno portato a oggi, a vivere quella che è la più grave crisi dal dopoguerra e a rappresentare uno dei casi europei più controversi dal punto di vista delle misure risolutive.
In Ammazziamo il Gattopardo è possibile vedere in tante pagine quanto abbiamo spiegato in queste poche righe, ossia il passaggio da un’Italia potenza economica entusiasta del suo successo a un Paese che fa fatica a trovare una coerenza non solo economica, ma anche culturale e sociale.
Alan Friedman guida il lettore alla scoperta di questi mutamenti dialogando con alcune delle personalità politiche di maggior spicco degli ultimi anni, da Silvio Berlusconi a Romano Prodi, fino all’ex rottamatore ora padrone di casa a Palazzo Chigi Matteo Renzi. Ammazziamo il Gattopardo è un libro irriverente e coraggioso anche a partire dal titolo, chiaro paragone con uno dei capolavori che hanno fatto la storia della letteratura italiana e hanno fornito il ritratto di un Paese profondamente bisognoso di cambiamenti.
Entrare nei salotti della politica è il sogno di molti lettori appassionati di giornalismo con la G maiuscola: grazie al saggio di Friedman è possibile farlo, con la forza di un occhio clinico su un’attualità quantomai complessa, che ha visto l’abbattimento di tanti equilibri culturali che si credevano fino a pochi anni fa capisaldi inossidabili del nostro sistema socioculturale.