Paulo Coelho è uno degli autori più amati del nostro tempo: scrittore e poeta brasiliano, classe 1947, con i suoi libri ha incantato moltissime generazioni. Lo amano infatti nonne e nipoti, mamme e zie, e non mancano tra i suoi fan anche i ragazzi più romantici. Nella sua lunga carriera, dopo aver abbandonato gli studi di economia, Coelho ha viaggiato per scoprire il mondo, prima di dedicarsi esclusivamente alla scrittura.
In Italia sono stati pubblicati circa una ventina dei suoi romanzi; quelli più noti sono Undici Minuti, Lo Zahir, L’Alchimista, La strega di Portobello. Ecco alcune delle frasi più significative tratte dai suoi libri:
Da L’alchimista:
Gli uomini sono artefici del proprio destino: possono commettere sempre gli stessi errori, possono fuggire costantemente da ciò che desiderano, e che magari la vita gli offre in modo generoso; oppure possono abbandonarsi al destino e lottare per i propri sogni accettando il fatto che si presentano sempre nel momento giusto.
Ascolta il tuo cuore. Esso conosce tutte le cose.
Sono vivo. Mentre mangio, non faccio altro che mangiare, se stessi camminando, camminerei e basta. Il giorno in cui dovrò combattere, sarà un buon giorno per morire come qualunque altro. Perché io non vivo nel passato, ne nel mio futuro. Possiedo solo il presente ed è il presente che mi interessa. Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice. La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto il momento che stiamo vivendo.
Da Lo Zahir:
Continuiamo a crescere, a mutare la nostra forma, ci confrontiamo con alcune debolezze che devono essere corrette, non sempre scegliamo la soluzione migliore… eppure, nonostante tutto, andiamo avanti, sforzandoci di procedere eretti, in modo corretto, cosicché ci sia possibile onorare non le pareti, né le porte o le finestre, ma lo spazio vuoto che esiste dentro, lo spazio in cui adoriamo e veneriamo ciò che abbiamo di più caro e importante.
Durante il tragitto, mi imbatto in correnti, venti e tempeste, eppure continuo a remare, sempre più esausto. Sono consapevole di essermi allontanato dalla rotta, di non avere più all’orizzonte l’idola dove intendevo arrivare. Tuttavia non c’è modo di tornare indietro: devo proseguire comunque, oppure mi troverò sperso in mezzo all’oceano.
Da Undici Minuti:
Quando incontriamo qualcuno e ci innamoriamo, abbiamo l’impressione che tutto l’universo sia d’accordo.
Ho imparato che aspettare è la parte più difficile; inoltre anch’io voglio abituarmi a tutto questo: sapere che sei con me, anche se non ti ho accanto.
Da Veronika decide di morire:
È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, non ha creato una sola foglia identica a un’altra. Ma tu ritieni che essere diverso sia una follia, e perciò hai scelto di vivere a Villette. Perché qui, visto che sono tutti diversi, diventi uguale agli altri.
Quando ho preso le pastiglie, volevo uccidere qualcuno che detestavo. Non sapevo che, dentro di me, esistevano altre Veronike che avrei potuto amare.
Ho tante cose da fare: cose che ho sempre lasciato per il futuro, quando pensavo che la vita fosse eterna; cose per le quali ho perduto interesse, quando ho cominciato a credere che non valesse la pena di vivere.