Margaret Mazzantini è una delle scrittrici italiane più amate: il suo ultimo libro, Venuto al mondo, è stato anche trasposto al cinema in un film di grande successo. Anche Non ti muovere è stato portato sul grande schermo, con la regia del marito Sergio Castellitto.
Dal 2011 ad oggi, ha pubblicato anche Nessuno si salva da solo, Mare al mattino e Splendore. Ecco alcune delle più belle frasi tratte dai suoi libri:
Da Non ti muovere:
“Cosa stai facendo?”
“Sto uscendo.”
Forse si stava ricostruendo una sua minuscola esistenza. Ma sì, sarebbe finita tra le braccia di un uomo qualunque che la lasciasse precipitare in pace. Uno stupido che non la conosceva, che ignorava la sua sofferenza.
Non mi prendere mai sul serio quando ti dico di lasciarmi. Tienimi, ti prego, tienimi. Vieni quando ti pare, una volta al mese, una volta all’anno, ma tienimi…
Come puoi vedere il fondo dell’acqua se non smetti di turbare la sua superficie?
Il tempo lavora così, Angela, con sistematica gradualità. Un invisibile ma implacabile movimento ci usura. La trama dei tessuti si allenta e si riassesta sul telaio delle ossa, e un giorno, senza che nessuno ti abbia avvisato, indossi la faccia di tuo padre.
Da Venuto al mondo:
Il viaggio della speranza. Penso di nuovo a quelle parole che mi sono cadute negli occhi, per caso. Penso a Pietro. La speranza appartiene ai figli. Noi adulti abbiamo già sperato, e quasi sempre abbiamo perso.
È vero sono uno stupido! I poeti sono stupidi come mosche contro un vetro! Sbattono contro l’invisibile per arraffare un po’ di cielo.
«Mi fa male il cuore».
«Tutto ciò che ami ti fa soffrire, è una regola…»
Le voglio bene. È una di quelle persone un po’ distratte che si fanno voler bene per forza.
Da Nessuno si salva da solo:
É tutto troppo vicino per ricevere la grazia di scordare qualcosa che la riguardi.
E’ sempre stato un vigliacco, se ci pensa attentamente, se gli toglie quel sorriso. Quel modo che aveva di prenderla per la gola, come una pianta tirata fuori dal suo vaso, per baciarla così forte. Per dirle quelle cose…mi manchi, mi mancherai sempre, non ci posso stare senza te, sei nata per me, sono nato per te. Sono gli orsacchiotti che ti fottono. Adesso lo sa.
Da Mare al mattino:
Erano gli anni settanta, trovarono un mondo distratto. A nessuno interessava la loro diaspora. Erano la coda sporca di una storia coloniale che nessuno aveva voglia di dissotterrare.
Li ha visti quei barconi carichi e puzzolenti come barattoli di sgombro. I ragazzi del Nord Africa, i reduci dalle guerre, dai campi profughi, e gli imbucati.
Ha visto gli occhi allucinati, il passaggio dei bambini sopravvissuti, le crisi di ipotermia. Le coperte d’argento. Ha visto la paura del mare e la paura della terra.
Ha visto la forza di quei disperati, io voglio lavorare, voglio lavorare. Voglio andare in Francia, in Europa del nord a lavorare.
Non è una moschea ma non importa. È ombra dove la gente si è inginocchiata e ha parlato con la voce del silenzio.
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