Oggi su Wlibri recensiamo La figlia, di Clara Usón.
Un libro sulla guerra nella ex Jugoslavia, una delle più feroci che siano mai state combattute. Un libro che racconta l’unica, vera forza motrice di questa guerra e lo fa in modo magistrale.
Ana Mladic è la figlia adorata di Ratko Mladic, il “boia dei Balcani”, l’artefice dell’assedio di Sarajevo e del massacro di Srebenica, i crimini più noti di questa guerra di cui pochi hanno capito veramente qualcosa; i più sono ancora convinti che i popoli balcanici abbiano una naturale predisposizione all’atrocità e che il crogiolo etnico di serbi, croati, kossovari, bosniaci, bosgnacchi e musulmani sia un rompicapo indecifrabile, che sfugge alla comprensione delle ordinate e pasciute menti europee.
Ana è serba e ha vissuto in una famiglia che inneggia al patriottismo; è orgogliosa di essere serba e figlia di suo padre. Sopporta le atrocità della guerra nella convinzione di essere dalla parte “giusta”. Adora il padre, che a sua volta adora questa bella ragazza ventenne: brillante studentessa di medicina, piena di orgoglio e di speranza per il suo popolo. Nonostante gli orrori, nonostante le menzogne, nonostante tutto, Ana crede ciecamente in suo padre e nella causa serba. Finché il velo si squarcia ed è costretta a “vedere”.
Ana non reggerà il confronto con la verità. All’alba del 24 marzo 1994, all’età di 23 anni, si spara un colpo alla tempia con la pistola che così spesso aveva pulito assieme al padre, in un rituale di profonda intimità; quella pistola con la quale lui avrebbe sparato in aria per festeggiare la nascita del suo primo nipotino.
É denso, questo libro, e va a colpire esattamente il punto che sta tra la mente e il cuore. É spietato e caritatevole. Parla della Storia con l’iniziale maiuscola, ma anche della storia. Racconta magistralmente l’uso scellerato del nazionalismo da parte dei vertici politi e militari delle forze in campo e lo sgomento del narratore, il giovane Danilo – amico di Ana, ebreo serbo di Belgrado nato a Sarajevo – di fronte alla scoperta che la propria origine – fatto casuale per eccellenza – possa diventare lo spartiacque tra la vita e la morte.
É un affresco tolstoiano di personaggi indimenticabili, che mescola abilmente i caratteri del romanzo storico e del documento. Non manca neppure lo humor venato di cinismo tipicamente ispanico.
Ana soccombe, incapace di reagire alla verità. Perde la sua vita e il senso di appartenenza ad una comunità Forse la sua morte ha una parte nella già dolorosa vicenda della guerra in Bosnia, scatenando l’operazione “Stella”, il nomignolo che il padre le dava, che porterà al massacro di Srebrenica. Danilo, sopravvive, dopo aver messo in scena la sua disperata ribellione all’orrore.
Dentro la Storia, le piccole storie di ciascuno, il mistero della malvagità umana, la manipolazione.
Anna Cecchini
Titolo: La figlia
Autore: Clara Usón
Editore: Sellerio Editore Palermo (Collana Il Contesto)
Anno: 2013
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