“Di che parla?”.
Ecco. E adesso cosa rispondo?
“Di zombie”, è la prima cosa che verrebbe da dire. La più scontata. Che poi sarebbe anche vero, per certi aspetti, ma realmente è possibile liquidare un libro come quello di Vergnani con due parole? “Di Zombie”? No, non lo è.
Allora decido di impegnarmi di più, consapevole che la soglia di attenzione del mio interlocutore cederà bruscamente dopo circa quindici secondi. Almeno, questo è quello che accade di solito. E allora mi cimento in una spiegazione più articolata di quello che ha significato, per me, leggere “I vivi, i morti e gli altri” di Claudio Vergnani (Gargoyle Books).
“Questo libro parla dei cambiamenti che potrebbero verificarsi nella cultura e nella società umane in seguito all’avverarsi di uno degli incubi più terrificanti evocati dalla letteratura horror: l’apocalisse zombie. E di una missione di speranza. Tutto, visto attraverso gli occhi di Oprandi, il protagonista, un uomo controverso e pieno di contraddizioni, ma carismatico e coraggioso”.
Se mi limitassi alla prima frase, sembrerebbe la descrizione di un’opera di saggistica. La seconda aiuta a capire che si tratta di un romanzo. Un gran bel romanzo. Horror, ma direi che il genere qui serve solo a collocarlo nel giusto settore della libreria se proprio non potete fare a meno di dividere le opere sui ripiani per genere.
Il romanzo di Vergnani, infatti, evoca uno degli incubi più terrificanti della letteratura di genere, questo l’ho già detto, ma non si ferma lì. Va oltre, va molto oltre. E questo suo andare oltre, questo suo scavare nelle profondità dell’animo umano svuotato dall’orrore, ciò che emerge da questo sporco lavoro di ricerca, finisce col mettere i brividi molto più di quanto non facciano le creature, i non morti, che pure ne popolano le pagine.
Il romanzo di Vergnani offre uno spaccato di una società sulla soglia dell’estinzione; una società che è andata in pezzi, travolta dalla più paurosa e inconcepibile delle emergenze; una società nella quale individui disperati, pur di resistere, pur di sopravvivere, sono disposti a mettere da parte le regole della morale per inventare nuove e aberranti forme di convivenza tra i vivi che distruggono il concetto di umanità; una società nella quale altri riscoprono sé stessi e la propria reale vocazione in un viaggio in moto senza meta a senza fine che ha in sé qualcosa di filosofico e poetico; una società dove il denaro ha sempre meno valore e ciò la sopravvivenza che oggi potrebbe essere comprata con quel denaro, domani potrebbe non esserlo più. Una società in lotta contro l’avanzare dei non morti, ma anche contro sé stessa. Una società finita. O piuttosto una società nuova, ma così diversa dalla precedente, così spaventosa, ancora così embrionale che richiederebbe almeno un seguito per sapere cosa si è evoluto da quelle basi.
E in mezzo a tutto questo c’è lui: Oprandi.
Chi è costui? È il protagonista del romanzo, un antieroe di mezza età solo, ombroso, con un passato da militare e un presente difficile, segnato dal dolore, dalla solitudine e dall’alcolismo, che ha come unico scopo quello di salvarsi. Questo almeno all’inizio del libro. Poi le cose cambiano, ma lo scoprirete leggendolo.
Non ci vorrà molto, ve lo dico subito. Il romanzo di Vergnani conta 480 pagine – che non sono poche – ma volano. Ti tiene attaccato alla lettura, non ti molla fino all’ultimo.
La prosa di Vergnani è ricca, le descrizioni sono accurate e i dialoghi si prendono tutto il tempo necessario, ma il complesso non risulta mai pesante. Scorre come un fiume nero in piena. Ti travolge, ti coinvolge e ti appassiona. E ti tiene col fiato sospeso, ti spaventa.
Perché se è vero che Vergnani opta per un proprio, caratteristico e del tutto innovativo stile nell’affrontare un tema assai caro agli appassionati, com’è appunto quello degli zombie, non rinuncia a mettere in campo tutto quell’arsenale di suspance e colpi di scena che appartiene a pieno titolo ai canoni del genere.
La trama è solida, equilibrata e ben impostata. Il funzionamento è fluido e scorrevole.
“I vivi, i morti è gli altri” è uno splendido romanzo, di un autore, Claudio Vergnani, che una volta incontrato non si può più ignorare.
Oreste Patrone
Titolo: I vivi, i morti e gli altri
Editore: Gargoyle Books
Dati: 2013, pagine 480, brossura
Autrice: Claudio Vergnani
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