‘Lo Hobbit’ è il primo romanzo di Tolkien riportato alla ribalta il mese scorso grazie all’uscita del film di Peter Jackson, che ha registrato un successo planetario superando film che hanno fatto la storia del cinema internazionale.
La trama: ‘Lo Hobbit’ racconta le vicende di Bilbo Baggins e dei nani delle Terre Selvagge. Un’avventura fantastica, ricca di magia e di vitalità, preludio al più maturo ‘Il Signore degli anelli‘ di qualche decennio più tardi.
Ecco una serie di frasi e citazioni tratte dal libro ‘Lo Hobbit‘ che mi sono piaciute di più:
Bilbo: ‘E’ un bellissimo giorno per una pipata all’aperto… Se avete una pipa con voi, sedetevi e prendete un po’ del mio tabacco! Non c’è fretta: abbiamo tutto il giorno davanti a noi!’
Gandalf: ‘Graziosissimo! Ma stamattina non ho tempo di fare anelli di fumo. Cerco qualcuno con cui condividere un’avventura che sto organizzando ed è molto difficile trovarlo’.
(pagina 4 ePub)
‘Abbiamo bisogno di cibo… e di riposarci in un posto abbastanza sicuro; inoltre è assolutamente necessario affrontare le Montagne Nebbiose sul sentiero giusto, altrimenti ci si perde e bisogna ritornare indietro e ricominciare tutto daccapo (ammesso che si riesca a tornare indietro)’
(Gandalf, pagina 25)
‘A parlare delle cose belle e dei giorni lieti si fa in fretta, e non è che interessi molto ascoltare; invece,d i cose disagevoli, palpitanti o addirittura spaventose, si può fare una buona storia, o comunque, un lungo racconto’.
(voce narrante, pagina 27)
‘La sua casa (di Elrond) era perfetta, che vi piacesse il cibo, o il sonno, il lavoro, o i racconti, o il canto, o che preferiste soltanto star seduti a pensare. O anche se amaste una piacevole combinazione di tutte queste cose. In quella valle il male non era mai penetrato’.
(Pagina 27-28)
‘Le lettere lunari sono rune, ma non le si può vedere – disse Elrond – ‘non quando le si guarda direttamente. Si può vederle soltanto quando la luna brilla dietro di esse, e ciò che conta di più, anzi il punto fondamentale, è che la luna deve trovarsi nella stessa fase e nella stessa stagione di quando le lettere furono scritte. Furono i nani a inventarle, e le scrissero con penne d’argento… ‘
‘Che cosa dicono? – chiesero contemporaneamente Gandalf e Thorin, forse un po’ scossi che quélcun altro, sia pure Elrond, avesse dovuto scoprirle per primo, benché veramente non ce ne fosse stata prima di allora la possibilità, e non ce ne sarebbe stata più un’ altra per chissà quanto tempo’.
(pagina 28)
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