Oggi su Wlibri recensiamo il secondo volume della trilogia Cinquanta sfumature di E.L. James, edita da Mondadori e composta da ‘Cinquanta sfumature di grigio‘, ‘Cinquanta sfumature di nero‘ e ‘Cinquanta sfumature di rosso‘
Titolo: Cinquanta sfumature di nero
Autore: E.L. James
Editore: Mondadori
Anno: 2012
Trama in sintesi:
Anastasia ha deciso di interrompere l’assurda relazione con Christian, ma passa dei giorni molto difficili pensando continuamente a quanto accaduto. Ma non appena lui la chiama, lei decide di incontrarlo; i due cominciano a vedersi nuovamente, ma questa volta Christian è deciso a non perderla, e quindi rinuncia ad alcune cose solo ed esclusivamente perché possano continuare a vedersi e a conoscersi…
Recensione:
Anche questo secondo capitolo della trilogia è stato uno strazio, nel senso che ci ho messo un mese per leggerlo tutto. Per quanti sono abituati a leggere molto, è facile intuire il motivo per cui questo libro non mi abbia entusiasmata come la maggior parte del pubblico femminile: è scritto in modo piuttosto sempliciotto, ed è palese che l’autrice sia alle prime armi e non abbia mai fatto questo mestiere. Veniamo ora alla trama, sempre più scarna rispetto al primo volume, nel senso che si risolve tutto in dialoghi senza senso, sesso spalmato ogni dieci pagine, pazze con la camicia di forza che reclamano un uomo con seri problemi psicologici, persone legate al materialismo più assoluto, nel senso che ogni 10 parole ci sono Audi, Blackberry, notebook di ultima generazione, e soldi a palate…
Le prime cento pagine si risolvono in un continuo preoccuparsi di Christian affinché la sua Sottomessa mangi a dovere; abbiamo capito che in questo tipo di rapporto il dominatore controlla anche cosa mangia la Sottomessa. Altra cosa sconvolgente è che lui paga 100 mila dollari per un ballo con lei; neanche l’uomo più ricco al mondo lo farebbe, per qualunque altra donna! Che dire poi della festa in maschera: fa tanto ‘Eyes wide shut’, ossia roba già vista! Per non parlare del fatto che Ana è malata quanto Christian, quando si fa sculacciare e a lei piace; erano questi gli episodi di sesso estremo di cui la critica ha tanto parlato? Mah… sono perplessa! Le restanti 600 pagine non sono altro che un passare dal cibo al sesso, mentre intorno a loro il mondo è fermo: pazze che li inseguono, dottori che non si fanno i fatti loro, Christian che non le lascia un attimo di tregua. Dove sta il bello? Chi lo vorrebbe mai un ragazzo che non ti lascia lo spazio di cui hai bisogno, che spia tutti i tuoi movimenti, che ti compra le cose come se i soldi potessero comprare l’amore? Un ultima cosa prima di finire la recensione: ho capito perché questa trilogia è piaciuta tanto, e ve la riassumo in una frase che ho trovato all’interno del secondo volume: ‘Non mi sono mai sentita tanto viva come in questo momento… Da quando l’ho conosciuto ho sperimentato tutta una serie di nuove esperienze, e sentimenti sconcertanti e profondi. Non ci si annoia mai con lui!’ Ecco una verità profonda: questa trilogia è piaciuta perché evidentemente con i propri fidanzati ci si annoia! E voi cosa ne pensate? Se vi è piaciuto questo secondo capitolo, dite la vostra… siamo curiosi!
Il libro in una frase:
‘Ho fatto sesso estremo in tutte le maniere con quest’uomo, cose che non avevo mai sentito nominare fino a qualche settimana fa, che non pensavo neppure possibili, eppure la più difficile di tutte è parlarne’.
‘C’è una linea di confine molto sottile tra piacere e dolore, Anastasia’.
(Christian, pagina 546)
‘Quanto indifesa ti sentiresti legata e senza poter parlare? Quanto ti dovresti fidare, sapendo che ho potere su di te? che devo saper leggere il tuo corpo e le tue reazioni, piuttosto che sentire le tue parole? Ti rende più dipendente, e dà a me il controllo definitivo’. (Christian ad Anastasia, pagina 547)
‘Non è la prima volta che vado in giro senza slip. La mia dea interiore è avvolta in un boa di piume rosa e diamanti e cammina impettita con un paio di scarpe da sgualdrina’. (Anastasia, pagina 613)
‘-Prova solo a immaginare come ti sentirai quando saremo a casa – sussurra – Non vedo l’ora di portartici.-
-Sarà colpa tua se prenderò fuoco qui al settantaseiesimo piano – borbotto a denti stretti.
-Oh, Anastasia, troveremo il modo di estinguere l’incendio- dice, sorridendomi con malizia.
(pagina 616)
-Io ti appartengo- sussurra. -Il mio destino è nelle tue mani, Ana.-
(Christian, pagina 628)
-Vuoi giocare?-mi chiede piano.
-Sì- rispondo, a fior di labbra.
-Per il mio compleanno?-
-Sì.- …
Una miriade di emozioni gli attraversa il volto, a nessuna delle quali riesco a dare un’interpretazione…
-Sei sicura?-chiede…
(pagina 690)
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