La nota segreta – Marta Morazzoni

La nota segreta - Marta Morazzoni Un romanzo di Marta Morazzoni (la cui prima edizione è già stata pubblicata lo scorso anno) è il libro che segnaliamo oggi: si tratta di ‘La nota segreta‘, edito da Longanesi e disponibile in libreria dallo scorso 21 Giugno.
La nota segreta è un romanzo storico, sentimentale e d’avventura ambientato nel Settecento. Paola Pietra è una giovane novizia del monastero di Santa Radegonda a Milano. Non è lì per scelta ma perché la sua famiglia ha deciso per lei che il velo dovesse essere la sua vocazione; a quel tempo infatti le figlie femmine non avevano la possibilità di scegliere cosa fosse meglio per il loro futuro, ma erano i loro familiari che sceglievano per lei. Una donna a quel tempo aveva solo due possibilità: sposarsi o prendere il velo. Peccato che Paola Pietro abbia una passione, il canto, che riesce a coltivare anche dietro le mura del convento, dal momento che durante le celebrazioni liturgiche, lei canta talmente tanto bene da dietro le grate, che la sua voce arriva dritta al cuore di un giovane diplomatico inglese. Da qui una serie di vicende porteranno Paola Pietra a fuggire dal convento con lui, per inseguire il suo sogno di libertà.
Il bello di questo romanzo è che, come precisa la stessa autrice, i personaggi sono realmente esistiti e di essi si parla in ‘Cent’anni’ di Giuseppe Rovani e in una ricerca della studiosa Paola Vismara, docente di Storia della Chiesa all’Università Statale di Milano. E’ naturale che si tratti di un romanzo di fantasia per tutto lo sviluppo successivo della trama, soprattutto il lungo viaggio per mare e le vicende che seguono, ma lo spunto per l’elaborazione di una trama significativa ed avvincente è stato dato proprio dalla lettura dei carteggi riferiti ai personaggi storici. Di seguito un breve brano tratto da ‘La nota segreta’, giusto per darvi un’idea di quanto possa accattivare il lettore:
‘Io non ho conoscenza sufficiente a raccontare e commentare lo Stabat mater che dalla grata di fondo della chiesa si riversò sul pubblico. Nessuno, in coscienza, mi chiederà di essere un critico musicale o di far finta di possedere un orecchio e una competenza che mi mancano. Ma so che, a torto o a ragione, per suggestione o per convinzione e cognizione, la gente raccolta e stretta sulle panche di Santa Radegonda provò un piacere profondo e fu accarezzata, scossa, commossa dalle voci delle due invisibili monache e dal timbro dell’organo che sosteneva il loro canto a solo. L’inglese ne fu in modo particolare agitato e inquietato. Sapere che una delle due era la giovane svenuta e non poter vedere nulla accendeva la fantasia di una sequenza di immagini che lo agitavano e lo appagavano a un tempo. ‘