Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, di Marco Paolini, vuole essere un libro-denuncia contro la pratica nazista di eliminare le ‘vite indegne di essere vissute’, ossia tutte quegli esseri umani che avevano malformazioni genetiche anche minime, oppure problemi psichiatrici, per dare vita a una razza che fosse perfetta. Un libro che mette in luce i crimini nazisti perpetrati contro altri essere umani, solo perché non rispecchiavano l’ideale nazista della razza pura; un resoconto realistico e a tratti crudo, di tante, troppe cose, che ancora vengono taciute, ma che non vuole fermarsi nè limitarsi esclusivamente al nazismo come periodo storico, dal momento che anche ai nostri giorni si fa di tutto per isolare il più debole, anche se i cosiddetti manicomi sono stati chiusi da un pezzo. Paolini si sofferma su un aspetto poco toccato dagli studiosi del nazismo, che in genere studiano i campi di concentramento e quanto ad essi vi è correlato; Paolini si sofferma su un programma di eugenetica attuato dal nazismo, conosciuto come T4. Con la complicità di medici, infermieri, burocrati, fu messo in atto un piano che prevedeva l’eliminazione fisica di tutte quelle persone affette da malformazioni, o anche solo disabili e ritardati mentali, per purificare il sangue della nazione, ma anche, e soprattutto, per risparmiare sulle spese sanitarie che questi soggetti comportavano: vite indegne di essere vissute, appunto.
Il libro nasce dal successo che l’attore, autore e regista bellunese ha avuto in televisione sul canale La7 con lo spettacolo che ha dato il nome al libro, e che lasciò, dopo la messa in onda, aperti molti interrogativi.
Titolo: Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute
Autore: Marco Paolini
Editore: Einaudi
Anno: 2012
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